Sonata V in mi minore per violoncello e basso continuo, RV 40


Musica: Antonio Vivaldi (1678 - 1741)
  1. Largo (mi minore)
  2. Allegro (mi minore)
  3. Largo (mi minore)
  4. Allegro (mi minore)
Organico: violoncello, basso continuo
Composizione: data sconosciuta
Edizione: Le Clerc, Parigi, 1740
Guida all'ascolto (nota 1)

Sebbene già presente in Locate!li e Vivaldi come strumento del concertino (nell'ambito del concerto grosso) ed usata anche in duo con il violino, la viola è rimasta a lungo negletta come strumento solista. Lo stesso Vivaldi, che ha scritto concerti e sonate per quasi tutti gli strumenti, ha usato, nell'ambito solistico, la sola viola d'amore. I moderni violisti, alla ricerca di pagine eseguibili con il loro strumento si sono dunque rivolti di preferenza alla raccolta uscita presso Le Clerc e Boivin intorno al 1740 con il seguente titolo: «VI Sonates / Violoncello Solo con basso / Da D'Antonio Vivaldi / Musico di Violino e maestro dei concerti del Pio Ospidale della Pietà di Venezia». Sull'autenticità di questa raccolta e sulla sua reale destinazione originaria al violoncello sono stati avanzati dei dubbi. Si è anche ritenuto che alcune di queste sonate potessero essere state scritte originariamente proprio per la viola d'amore. Comunque le sei sonate, note come opera XIV, figurano oggi regolarmente nell'edizione dell'Istituto Italiano Antonio Vivaldi. In effetti la scrittura della quinta sonata riporta agevolmente al Prete Rosso. Molto semplici sono, secondo la prassi vivaldiana, i due movimenti lenti che introducono due allegri più spigliati ed elaborati. Ma, secondo la prassi del tempo, tanto il primo che il secondo largo in 12/8, attendono dalla fioriture e dagli abbellimenti introdotti dall'esecutore una più articolata elaborazione.

Bruno Cagli


(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia Filarmonica Romana,
Roma, Teatro Olimpico, 8 maggio 1978


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Ultimo aggiornamento 9 marzo 2016