Sonata in do maggiore per violino, oboe, organo e basso continuo, RV 779


Musica: Antonio Vivaldi (1678 - 1741)
  1. Andante (do maggiore)
  2. Allegro (do maggiore)
  3. Largo cantabile (la minore)
  4. Allegro (do maggiore)
Organico: violino, oboe, salmo (ad libitum), organo, basso continuo (oppure 2 violini, oboe, basso continuo)
Composizione: 1709
Edizione: Peters, Francoforte, s. a.
Guida all'ascolto (nota 1)

Sul finire del 1708 o all'inizio del 1709, l'Ospedale della Pietà - l'istituzione caritatevole veneziana in cui Vivaldi insegnava dal 1703 - acquistò un nuovo organo: tale circostanza fu celebrata con la composizione di una assai inusuale Sonata a quattro RV 779, in quattro movimenti, per violino, oboe, organo obbligato e fagotto ad libitum, che raddoppia il basso dell'organo. Il manoscritto autografo, successivamente riportato a Dresda dal Pisendel, riporta i nomi dei musicisti che la eseguirono per la prima volta: la violinista Prudenza, l'oboista Pelegrina, l'organista Lucietta e al fagotto Candida. Come diverse altre sonate di compositori veneziani scritte nella prima decade del secolo (prima che i due generi assumessero una forma distinta), questo pezzo evidenzia caratteristiche quasi concertistiche in termini di elaborazione formale della scrittura; nel secondo movimento, lento, la parte dell'organo presenta figure di accompagnamento che si estendono ripartendosi fra le due mani, aspetto questo altrimenti estraneo alla scrittura vivaldiana per tastiera. Nell'accostamento cromatico di archi e fiati la RV 779 sembra peraltro anticipare non solo i concerti da camera che Vivaldi avrebbe composto in grande quantità nel decennio successivo, ma anche la combinazione di violino, oboe ed organo come strumenti solistici che appare, ad esempio, nel Concerto RV 554.

Michael Talbot


(1) Testo tratto dal libretto inserito nel CD allegato al n. 307 della rivista Amadeus


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Ultimo aggiornamento 1 aprile 2016