Kinderstück (Pezzo per bambini)


Musica: Anton Webern (1883 - 1945)
Organico: pianoforte
Composizione: Mödling, autunno 1924
Prima esecuzione: New York, 22 luglio 1966
Edizione: Carl Fischer, New York, 1967
Guida all'ascolto (nota 1)

Il «Kinderstuck» di Webern doveva far parte di un ciclo di pezzi infantili che l'Universal Edition aveva chiesto al compositore nello stesso periodo in cui pubblicava il «Pezzi infantili» di Casella. Webern riuscì a comporre soltanto il brano oggi programmato che doveva restare inedito per più di quattro decenni. Infatti, fu solo nell'ottobre del 1965 che l'infaticabile studioso e biografo di Webern, Hans Moldenbauer ne ritrovò casualmente il manoscritto nella buia soffitta di una vecchia casa nei dintorni di Vienna dove era stato depositato, insieme con altri manoscritti, libri e un busto del compositore, negli ultimi, confusi giorni della seconda guerra mondiale. Si tratta dì un brano minuscolo (17 battute, della durata di una quarantina di secondi), ma di notevole importanza storica dal momento che esso costituisce probabilmente il primo esempio dì una composizione dodecafonica di Webern. Le figure sonore vi appaiono riferite ad una serie sola, senza trasposizioni o rivolti di sorta. Lo stile è quello tipicamente aforistico di Webern, di cristallina purezza e trasparenza.

Al suo apparire la tecnica dodecafonicoseriale rappresentava virtualmente quanto dì più avanguardisticamente moderno e intellettualisticamente elitario si potesse immaginare. Tuttavia Schoenberg concepì il suo primo brano dodecafonico come un Valzer, lo riferì cioè ad una delle forme tradizionali più popolari. Ad una forma che molti critici seriosi consideravano futile e frivola. Non è forse senza significato la circostanza che anche Webern non abbia ancorato il suo incunabolo seriale a premesse espressionistiche o a pretese trascendentali, ma gli abbia dato un assunto infantile. Può darsi che la qualità «infantile» del pezzo vada riferita al modo elementare in cui la costellazione seriale vi si manifesta. Se le dodici diverse note vi si succedono sempre nello stesso, invariabile, ordine queste successioni si articolano tuttavia con tanta sottigliezza che il giuoco sonoro che ne risulta dà luogo a figure sempre diverse, anche se sempre simili.

La densità dei nessi strutturali che le collega si traduce paradossalmente in una rarefazione della concreta materia sonora che si assottiglia al punto da diventare quasi inafferrabile. E' come se l'assunto infantile vi si riflettesse e fosse contemplato da distanze infinite, con estremo pudore, ma anche con struggente tenerezza. L'indicazione «Lieblich» che Webern ha posto sull'inizio di questa miniatura e che i dizionari traducono solitamente con la parola «soave», implica in tedesco anche le sfumature affettuose di «amabile», «amorevole».

La prima esecuzione del microscopico minipezzo di Webern ebbe luogo il 22 luglio 1922 nel quadro di un Festival strawinskyano organizzato dalla New York Phylharmonlc come parte di un programma dedicato ai maggiori compositori coevi di Strawinsky.

Roman Vlad


(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia Filarmonica Romana,
Roma, Teatro Olimpico, 9 giugno 1976


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Ultimo aggiornamento 20 dicembre 2015