Der Zwerg (Il nano), op. 17

Racconto tragico in musica

Testo delle parti vocali

ATTO UNICO
Una loggia di stile moresco che si apre nel fondo sui giardini. Una scala conduce all’esterno fino ad un tappeto erboso adornato da crochi e da giacinti e da uno zampillo d’acqua. Nel fondo il cancello dorato del parco. Sui muri, degli arazzi; a sinistra una portiera, a destra l’entrata della casa. Sul lato sinistro della scena, un trono sollevato il cui schienale è drappeggiato con una tela di color giallo zafferano, come pure le altre sedie. Al di sopra, a mezza altezza del muro, un piccolo balcone con degli strumenti di musica. – L’azione si svolge da mezzogiorno al calar della sera.
Ghita e le tre cameriere decorano la stanza di fiori. Il ciambellano, personaggio vecchio e rigido come un palo, in abito da cerimonia, sta impartendo gli ordini. Dal giardino si leva il caldo. Due lacché entrano da sinistra, portando il tavolo destinato ai regali.
CIAMBELLANO
(ai servitori, in tono rude e secco)
Flink, faule Kerle, beim Blut des Herrn, ihr schleppt ihn her wie eine Leiche, Andiamo, affrettiamoci, fannulloni, per il sangue del Signore, si direbbe che state trascinando un cadavere,
(in modo cerimonioso)
den Geburtstagstisch der gnädigsten Infantin! Da! Hierher! il tavolo del compleanno della nostra graziosissima Infante! Là! Per di qua!
(alle cameriere)
Daß ihr ihn putzt! Er wird geschmückt wie eine Jungfrau vor der Hochzeitsnacht. E pulite là! Esso deve essere preparato come una vergine prima della notte di nozze.
GHITA, LE TRE CAMERIERE
(imitandolo)
Der Geburtstagstisch der gnädigsten Infantin! Il tavolo del compleanno della nostra graziosissima Infante!
(ridono)
CIAMBELLANO
(furioso)
Wollt ihr wohl! Katzen! Che impudenza! Streghe!
GHITA
(facendo la riverenza a Don Estoban)
Das schönste Geschenk ist von Don Estoban. Il più bel regalo viene da Don Estoban.
PRIMA CAMERIERA
(con finta gravità)
Er hat ihr ein Gebetbuch verehrt… Egli le offre un libro di preghiere…
SECONDA CAMERIERA
(ugualmente)
Ein Gebetbuch… Un libro di preghiere…
PRIMA CAMERIERA
…mit einem blinden Beichtspiegel. …con una elegante lista dei peccati.
TERZA CAMERIERA
Mit einem Beichtspiegel. Con una lista dei peccati
(Il ciambellano lascia la scena, indignato ed esasperato; le cameriere si affaccendano di nuovo ridendo alla tavola del compleanno)
GHITA
Wie schön sind diese weichen rieselnden Spitzen und das Topaskreuz aus Elfenbein, dieses welche Rauchwerk ist hoch aus dem Norden gekommen. Oh ich möchte wohl Infantin sein! Queste trine sono belle, dolci, abbondanti! E questo crocefisso di topazio e d’avorio, e questi mantelli di seta venuti dal Grande Nord! Oh sì, vorrei ben essere un’infanta!
PRIMA CAMERIERA
(ridendo)
Sie will Infantin sein! Vorrebbe essere un’infanta!
SECONDA CAMERIERA
Infantin Ghita! L’infanta Ghita!
TERZA CAMERIERA
Infantin Ghita! L’infanta Ghita!
PRIMA CAMERIERA
…und wärst du die Infantin, was tätest du dann? …e che cosa faresti se fossi l’infanta?
SECONDA CAMERIERA
…was tätest du dann? Sì, che cosa faresti?
PRIMA CAMERIERA
(ridendo)
Infantin Ghita! L’infanta Ghita!
TERZA CAMERIERA
…was tätest du dann? che cosa faresti, allora?
GHITA
(dolcemente)
Die Menschen mit meiner Liebe beglücken, die freudlos und hässlich sind. Per il mio amore, renderei felici coloro che sono brutti e senza gioia.
(Il ciambellano ricompare improvvisamente, e le fanciulle si disperdono)
CIAMBELLANO
(Corrucciato)
Ihr faulen Dirnen! An die Arbeit, ordnet den Tand und schmücket den Tisch, sondert die Stoffe von den Juwelen! Sgualdrine! Fannullone! Al lavoro, riordinate tutti questi oggetti, decorate la tavola, separate i tessuti dai monili!
(solennemente)
Bald ist Gratulation. Sta per cominciare la presentazione dei voti.
(Ghita e le cameriere si affaccendano di nuovo al tavolo del compleanno)
GHITA
Seht nur die zierliche Puppe! Guardate questa deliziosa bambola!
PRIMA CAMERIERA
(dolcemente)
Wie schön! Com’è bella!
SECONDA CAMERIERA
Wie niedlich! Com’è piccola!
TERZA CAMERIERA
Das Kleid ganz aus Brokat. È tutta vestita di broccato.
GHITA
Die Augen blau und das Köpfchen mit echtem Frauenhaar. Guardate questi occhi blu, e la piccola testa con veri capelli da donna.
CIAMBELLANO
Vorwärts, die Sonne bleibt nicht stehn! Avanti, il sole non ferma il suo corso.
(Le cameriere tornano a lavorare ridendo. Il ciambellano esce poco dopo. – Si vedono sul prato del giardino delle silhouette che danzano, che giocano a palla: sono l’infanta e le sue compagne di giochi)
PRIMA FANCIULLA
Das Gras ist warm im sonnigen Schein. L’erba è calda ai raggi del sole.
SECONDA FANCIULLA
Husch, Ceresita, fanget den Ball! Hop! Ceresita, prendete la palla!
TUTTE LE FANCIULLE
Es spielt sich so leicht im weichen Gras. Com’è bello giocare nell’erba tenera.
(Una fanciulla corre dietro la palla che è sfuggita)
SECONDA FANCIULLA
(sola)
Gib acht auf die Blumen, sie sind so schön! Attenzione ai fiori, sono così belli!
PRIMA FANCIULLA
Laß doch den Ball! Lanciaci la palla!
LE COMPAGNE DI GIOCO
(allegramente)
Bring lieber Blüten, junge Blüten! Porta piuttosto dei fiori, dei fiori freschi!
(Esse si affrettano a raccogliere dei fiori, poi col le braccia piene di fiori attorniano l’infanta)
LE COMPAGNE DI GIOCO
Wir wollen die Infantin krönen im Maienkranz, mit den jungen Blüten. Con questi fiori freschi intrecciamo per la nostra infanta una corona di maggio.
PRIMA FANCIULLA
Ein Arm voller Blüten. Una bracciata di fiori.
SECONDA FANCIULLA
Was wird der Gärtner sagen? Che dirà il giardiniere?
TUTTE LE FANCIULLE
Zum Fest gratulieren die sterbenden Blüten. Questi fiori morendo le augurano un buon compleanno.
(Esse si prendono per mano e fanno un girotondo)
Tanzt auf der Wiese im sonnigen Schein, Infantin, du sollst unsre Fürstin sein. Danziamo sul praticello ai raggi del sole! E tu, infanta, sarai la nostra principessa.
PRIMA FANCIULLA
(sola)
Im Maientanz… Nella danza di maggio…
SECONDA FANCIULLA
(sola)
…deine Locken wehn. Tutti i riccioli si agitano al vento.
LE COMPAGNE DI GIOCO
(con calore)
Infantin, du bist schön. Deine Schulter ist kühl, du bist schlank, dein sprühendes Haar ist ein Sonnensieb für all’ deine Schönheit. Wie sagen wir dir Dank? Infantin, wir haben dich lieb. Jauchzt im sonnigen Schein, tanzt! Tu sei bella, infanta. Le tue spalle sono fresche, sei snella, la tua capigliatura scintillante sotto il sole ti rende ancora più bella. Come ringraziarti? Infanta, noi ti amiamo. Rallegratevi sotto i raggi del sole, danzate!
(Animato girotondo attorno all’infanta, che intanto ha ricevuto tutti i fiori e li lancia sulle allegre fanciulle)
(La danza cessa. L’infanta guarda verso il terrazzo)
L’INFANTA
Ei seht, man putzt den Geburtstagstisch. Oh, guardate! Stanno riordinando il tavolo del compleanno.
(a bassa voce, alle fanciulle)
Kommt, lasst uns sehn! Venite, andiamo a vedere!
PRIMA CAMERIERA
(alle due altre cameriere, anche lei a bassa voce)
Gebt acht, die Infantin will herein! Attenzione, l’infanta vuole entrare!
(L’infanta e le sue compagne di gioco si sono avvicinate alla scala della terrazza. Il ciambellano riappare e vede, inorridito l’infanta ai piedi della scala)
L’INFANTA
(alle cameriere, con voce sonora)
Laßt mich meine schönen Geschenke sehn! Lasciatemi vedere i miei bei regali!
GHITA
Infantin, nein, nein, es soll eine Überraschung sein! No, infanta, no, deve essere una sorpresa.
CIAMBELLANO
(implorandola)
Allergnädigste Infantin! Graziosissima infanta!
LE COMPAGNE DI GIOCO
Ha, ha, Don Estoban! Ein Drache hütet den goldenen Schatz. Ah! ah! Don Estoban! Un drago a guardia del tesoro.
CIAMBELLANO
Es ist noch nicht Empfangszeit! Non è ancora l’ora della cerimonia!
L’INFANTA
Geh, Estoban, jage die Zofen weg! Andiamo, Estoban, fa uscire le cameriere!
CIAMBELLANO
Die Etiquette verbietet Euch, Infantin, daß Ihr die Geschenke zu früh beschaut. Infanta, l’etichetta vieta che voi guardiate i regali troppo presto.
LE TRE CAMERIERE
Verstellt den Eingang rasch, nur rasch! Presto, chiudete l’entrata, affrettatevi!
LE COMPAGNE DI GIOCO
Laßt uns die Treppe belagern, Infantin! Infanta, assediamo la scala!
LE TRE CAMERIERE
Sie wollen die Geschenke sehn Vogliono vedere i regali.
(Le cameriere corrono ridendo fino alla scala e allargano le braccia per impedire alle fanciulle di salire)
LE COMPAGNE DI GIOCO
Neugierde quält uns, wir sind so neugierig, Don Estoban. La curiosità ci mette alla tortura, siamo così curiose, Don Estoban.
LE TRE CAMERIERE
Sie wollen die Treppe stürmen, die Wilden! Vogliono prendere d’assalto la scala, queste furie!
(L’infanta e le sue compagne di gioco tentano di raggiungere la terrazza per la scala; le cameriere sbarrano loro il passaggio; allegra mischia. Il ciambellano si torce le mani con comica disperazione.)
GHITA
Laßt uns in Frieden, Infantin! Lasciateci lavorare in pace, infanta!
(le fanciulle cessano di bisticciare allorché sentono la voce di Ghita)
L’INFANTA
(ridendo)
Ah! Meine Ghita ist auch dabei. Warte nur, Arge, warte, ich will dich zwingen! Ah! ma c’è anche Ghita. Aspetta, cattiva, aspetta un po’, io verrò di sopra!
GHITA, LE TRE CAMERIERE
Wartet nur, Wilde, ihr sollt uns nicht zwingen! Wir wollen euch beißen, wir wollen euch schlagen. Wartet nur, Wilde, wir weichen hier nicht! Aspettate un poco, furie, non ve li porterete via. Noi vi morderemo, vi colpiremo. Aspettate un po’, furie, non ci sposteremo di un pollice.
LE COMPAGNE DI GIOCO
Wartet nur, Schwestern! Wir wollen euch zwingen. Zum Kampf! Aspettate un po’, sorelle! Noi saremo le più forti. Diamogli addosso!
L’INFANTA
Mir nach! Seguitemi!
(I due gruppi si disputano gaiamente l’ingresso nel locale: l’infanta si batte contro Ghita, alcune fanciulle raccolgono i fiori sparpagliati e li gettano sulle cameriere. Il ciambellano, torcendosi le mani per la disperazione, corre da un gruppo all’atro)
CIAMBELLANO
(con aria disperata)
Helft! Rebellion! Mein Amt, mein Anseh’n! Man wird mich entlassen! Aiuto! Ribellione! La mia carica! La mia reputazione! Mi licenzieranno!
LE COMPAGNE DI GIOCO
Wollt ihr nun fliehen? Wir wollen euch zeigen! Schlagt sie! Fuggirete finalmente? Ve lo faremo vedere noi! Colpitele!
CIAMBELLANO
Ghita! Infantin! Ghita! Infanta!
(grida)
Rebellion! Mein Amt, mein Anseh’n! Helft! Ribellione! La mia carica! La mia reputazione! Aiuto!
GHITA
Wir weichen nicht, geht doch zurück, nein, du sollst nichts sehen. Warte, ich will dich lehren, ich bin so stark wie du. Noi non ci muoveremo, ritiratevi dunque, non, non vedrai nulla. Aspetta, te lo insegnerò io, sono forte almeno quanto te.
LE TRE CAMERIERE
Wir weichen nicht! Geht doch zurück! Non ci sposteremo! Ritiratevi!
(L’infanta e le sue compagna di gioco spingono Ghita e la cameriere fino alla loggia)
GHITA
O weh, sie weichen! Ahimè! esse cedono!
(Corre verso l’angolo della loggia opposto alla tavola del compleanno)
Wer mutig ist, der sammle sich um mich! Che quella che hanno un po’ di cuore si riuniscano attorno a me!
LE COMPAGNE DI GIOCO
(si precipitano verso la loggia mandando grida di allegria)
Wir sind die Sieger, die Bahn ist frei! Vittoria! La via è libera!
LE TRE CAMERIERE
Ja, ihr seid mehr. Schwestern, flieht! Sì, voi siete più numerose. Fuggiamo, sorelle!
(Si radunano attorno a Ghita)
L’INFANTA
(esultando)
Und nun an den Tisch! E ora corriamo alla tavola!
(Vicino alla tavola del compleanno, con un rapimento infantile)
Wie schön sind diese rieselnden Spitzen! Che belle trine, e tante!
LE COMPAGNE DI GIOCO
(vicino alla tavola del compleanno, contemplando i regali)
Die rieselnden Spitzen! Quanti merletti!
L’INFANTA
Und das Topaskreuz aus Elfenbein. E il crocefisso di topazio e d’avorio!
LE COMPAGNE DI GIOCO
Aus Elfenbein. D’avorio!
GHITA, LE TRE CAMERIERE
Wir wollen sie wieder vertreiben, sie müssen in den Garten! Dobbiamo mandarle via, devono ritornare in giardino!
L’INFANTA
O seht! Seht, ein Krönlein aus Gold und Rubin! Guardate! Guardate! Una piccola corona d’oro incastonata di rubini
LE COMPAGNE DI GIOCO
Seht das Krönlein aus Gold und Rubin! Guardate questa piccola corona d’oro incastonata di rubini!
GHITA, LE TRE CAMERIERE
Wir, schleichen uns näher und kämpfen noch einmal, kommt! Schwestern, kommt, wir fürchten uns nicht, gebt acht! wir nahen aufs Neu! Avviciniamoci discretamente e ci batteremo nuovamente, venite! Sorelle, venite, non dobbiamo aver paura! Attenzione, avviciniamoci di nuovo!
L'INFANTA E LE COMPAGNE DI GIOCO
Gebt acht, wir nahen aufs Neu! Attenzione, avviciniamoci di nuovo!
(La lotta riprende; il ciambellano tenta di interporsi)
CIAMBELLANO
Friede! Eintracht, Infantin, Gnade! Ihr bringt mich um mein täglich Brot. Der König zürnt, die Zeremonie ist heilig. Pace! Concordia! Infanta, mi faccia la grazia! Mi farete perdere il pane quotidiano. Il re si arrabbierà, questa cerimonia è sacra,
(supplicando)
Geruht in den Garten zu gehen, Infantin! Degnatevi di ritornare nel giardino, infanta!
(è totalmente esausto)
L’INFANTA
(con una risata allegra)
Weil er so reizend bitten kann, lasst uns dem treuen Diener gehorchen, È così gentile quando ci supplica! Obbediamo al nostro fedele servitore,
(in tono scherzoso)
kommt in den Garten, Schwestern, ins Grün! venite in giardino, sorelle mie, nel verde!
(Scende rapidamente la scala fino al giardino, unendo il suo canto e le sue risate a quelle delle compagne. Alla fine spariscono dietro il muro del giardino.)
LE COMPAGNE DI GIOCO
Tanzt auf der Wiese im sonnigen Schein! Infantin, du sollst unsre Fürstin sein. Tanzt, tanzt– Danziamo sul praticello ai raggi del sole, e tu, infanta, sii la nostra principessa. Danziamo, danziamo…
CIAMBELLANO
(asciugandosi il sudore dalla fronte)
Ich will der Madonna hundert Kerzen opfern für die Errettung aus der Gefahr. Accenderò cento ceri alla Madonna per avermi liberato dal pericolo.
GHITA
Die Tollen, sie haben uns alles zerstört. Che matte! Hanno distrutto tutto.
CIAMBELLANO
Schnell an die Arbeit, die Sonne bleibt nicht stehn! Presto, al lavoro, il sole non arresta il suo corso!
LE TRE CAMERIERE
Ja ja, wir wollen fleißig sein. Sì, sì, ci mettiamo all’opera con lena.
(Esse corrono alla tavola del compleanno e riprendono il loro lavoro)
GHITA
Doch du sollst uns erzählen. So saget doch, Don Estoban, was sind die schönste Geschenke? Ma voi raccontateci. Diteci, Don Estoban, quali sono i regali più belli?
CIAMBELLANO
(con tono secco, inespressivo, mentre le cameriere e Ghita sono affaccendate attorno al tavolo del compleanno.)
Eine goldene Rose mit Dornen aus Edelsteinen von seiner Heiligkeit, dem Papst Da Sua Santità il Papa una rosa d’oro con spine in pietre preziose,
(inchino deferente)
vom allerchristlichsten König dal cristianissimo Re
(inchino)
ein Kostüm aus tausenden Perlen un abito ornato da mille perle
(la cameriere, affascinate, battono le mani)
zwei prächtige Pferde vom Kaiser dall’Imperatore, due superbi cavalli.
(profonda reverenza)
(Meno impassibile a partire da questo momento, più animato)
Doch das Schönste… Ma il più bello…
GHITA, LE TRE CAMERIERE
(con vivacità, e l’aria curiosa)
Das Schönste? Il più bello?
CIAMBELLANO
(a bassa voce, in tono confidenziale)
…das Schönste ist scheußlich! …il più bello e più orrendo!
GHITA, LE TRE CAMERIERE
(a bassa voce, stupite)
Scheußlich, das Schönste? So rede doch! Orribile. il più bello? Parlate allora!
GHITA
Wir hörten allerlei schon raunen. Sono corse tante voci.
CIAMBELLANO
(dopo avere gettato attorno degli sguardi impauriti)
Der Sultan sandte einen Zwerg, Il sultano ha inviato un nano,
(sorpresa, mormorii da parte di Ghita e delle cameriere)
als Spiel der grausamen Natur. Er hinkt, die Haare sind feurige Borsten, der Kopf hockt zwischen Schultern, die zu hoch. Ihn beugt eines Höckers Last, klein und verwachsen die ganze Gestalt, vielleicht kaum über zwanzig alt, vielleicht alt wie die Sonne. Ein Ruf als Sänger eilt ihm voran aus fernem Land. un capriccio della crudele natura. Egli zoppica, i suoi capelli sono una zazzera di fuoco, la sua testa è infagottata in spalle troppo alte, si piega sotto il peso di una gobba, il suo corpo è piccolo e deforme. Chissà, forse non ha più di vent’anni, forse è vecchio come il sole. Viene da un paese lontano, e lo precede la sua fama di cantore.
GHITA
(a bassa voce)
Wie seltsam! Com’è curioso!
PRIMA E SECONDA CAMERIERA
(a bassa voce)
Ein Zwerg! Un nano!
TERZA CAMERIERA
(a bassa voce)
Welch sonderbare Gabe! Che strano regalo!
CIAMBELLANO
(a bassa voce)
Und doch, das Seltsame kommt noch: Ma non vi ho detto la cosa più bizzarra:
(molto distintamente, con insistenza)
Er weiß es nicht. Weiß nichts von seiner Hässlichkeit, hält sich für edel und gibt sich als ein Ritter; er hat noch nie sich im Spiegel gesehn. non sa nulla. Egli ignora del tutto la sua bruttezza ripugnante, crede di essere nobile e ha i modi di un cavaliere; non si è ancora visto in uno specchio.
GHITA
(stupefatta)
Er hat sich nie im Spiegel gesehn? Non si è mai visto in uno specchio?
CIAMBELLANO
Er hält unser Lachen für Freundlichkeit, denn jeder lacht, wenn man ihn sieht, Prende le nostre risate per amabilità, dato che chiunque lo vede si mette a ridere,
(scimmiottandolo)
mit seinen galanten Posen, den ach, so tragischen Gesängen. Hehe! Er ist sich selber Narr! con le sue pose galanti e poi, ah, ah, i suoi canti tragici. He, he, è proprio matto!
GHITA E PRIMA CAMERIERA
Oh das gibt einen Spaß! Allora rideremo anche noi!
SECONDA E TERZA CAMERIERA
Oh das wird ein Spaß! Rideremo anche noi!
CIAMBELLANO
Jetzt geht! Die Spiegel sind noch nicht geblendet; ehrliche Augen brächten ihm Wahrheit, doch darf’s nicht sein. Andate, ora! Non avete ancora offuscato gli specchi; degli occhi onesti gli rivelerebbero la verità, ciò che dobbiamo impedire.
(Le cameriere ricoprono di tendaggi lo specchio del trono e gli altri specchi della sala)
Der Narr muß närrisch bleiben, und Wahrheit wär’ für den armen Narren Tod. Geht, deckt sie zu!
Die Stunde der Gratulation!
Lo sciocco deve rimanere sciocco, e per questo povero sciocco la verità sarebbe la morte. Suvvia! ricopriteli!
È l’ora della presentazione degli auguri.
(Dodici lacché, in fila per due, entrano da destra e si dispongono lungo il muro. Musicisti in livrea hanno preso posto sul balcone, e aspettano il segnale per suonare. Il cancello del parco è stato aperto e il giardino si riempie di una folla eterogenea: uomini, donne, bambini. Entra allora l’infanta accompagnata da una dama di corte di età matura; ella attraversa la loggia in direzione del trono. Passando davanti a Ghita, le fa un segno, Ghita si affretta a raggiungerla e le resta sempre vicino. – Successivamente entrano le compagne di gioco, che si siedono in semicerchio attorno all’infanta. Allora il ciambellano dà un segnale: due valletti portano il tavolo di compleanno davanti all’infanta. Essa getta una rapida occhiata e si volta verso Ghita scoppiando a ridere. – Dopo un secondo segnale, delle persone provenienti dal giardino si avvicinano timidamente. Dei bambini portano dei fiori, della donne dei foulard e dei ricami, dei giovani dei cestini lavorati pieni di frutti. Tutti manifestano segni di rispettoso affetto all’infanta, che indirizza a ciascuno con la testa un accenno di benevolenza, dà un bacio ai bambini e li ricompensa con un frutto. – Il ciambellano riaccompagna il popolo. – Il ciambellano ritorna e dà il terzo segnale: la musica si interrompe, ed egli con passo solenne va verso l’infanta e annuncia)
CIAMBELLANO
Der Sultan weiht der Infantin zum Geschenk aus fernen Zonen einen Ritter, schön und wohlgestaltet wie Narzissus. Apoll ist ihm gewogen als Sänger durch allmächtige Musik, die alles heiligt und verklärt, der Töne Glanz dem eignen zu vereinen als Dichter, seiner eignen Schönheit Lieder einzuhauchen, Il sultano presenta all’infanta un regalo venuto da lontane contrade, un cavaliere bello e ben fatto come Narciso. A questo cantore benedetto da Apollo, la musica onnipotente, che santifica e trasfigura tutto, ispira accenti di splendore uguale alla sua luminosità, e il poeta attinge nella propria bellezza
(con enfasi)
die so strahlend sind wie er. Geruht die gnädigste Infantin, den hehrsten Helden zu empfangen? canti tanto radiosi quanto è egli stesso. La Graziosissima Infanta si degna di ricevere questo eroe sublime fra tutti?
(L’infanta approva sorridendo. Il ciambellano fa un nuovo segno. – Proveniente dal giardino allora arriva, portata da dei mori, una lettiga chiusas. I portatori depongono la lettiga. Il ciambellano si avvicina alla lettiga e ne apre la porta. Durante tutto questo tempo regna un silenzio profondo e un’attenzione estrema. Il nano discende, gli schivi mori si prosternano prima di ritirarsi. Il nano è vestito alla moda della corte spagnola, e si muove con una maestà perfetta che solo il suo aspetto rende grottesca. A intervalli regolari, egli si inchina da tutti i lati, poi, dato che nessuno viene ad accoglierlo, si arresta immobile e disorientato. Il ciambellano lo prende per mano e lo conduce solennemente fino al semicerchio formato dalle dame.)
TUTTE LE DAME
(scoppiando a ridere e sussurrando)
Was sagt Don Estoban? Seht doch! Er nennt ihn wohlgestaltet. Ein Unhold! Einen Helden! Che cosa dice Don Estoban? Guardate! Lui, ben fatto?! Un mostro! un eroe!
(risa soffocate)
Ich hab’ nichts Ärgeres gesehn! Seht, wie er aufhorcht! Er lacht nicht wie andre Narren. Seht, wie er aussieht! Non ho mai visto niente di più orribile! Guardate come tende l’orecchio! Non ride come gli altri sciocchi. Guardate questa figura!
(più forte)
Er weist den Spott nicht zurück. Non si difende contro i nostri scherni.
(a partire da questo momento, sempre più ad alta voce e con sempre meno ritegno)
Seht die stolze Miene! Seht diese Schritte voll Würde, Che aria altera! Che portamento pieno di compunzione!
(imitandolo)
die schmachtenden Blicke! O herrlicher Mann! Che sguardo languido! Oh ecco l’uomo meraviglioso!
(Divertimento generale. Il nano si guarda attorno e sorride con fierezza e soddisfazione; l’infanta osserva con calma la scena, con aria divertita, prima di indirizzare a quelli che ridono un energico segno per farli smettere. Il ciambellano si avvicina al nano)
CIAMBELLANO
Mein Prinz, die edle Frau ist Euch gewogen. Mio principe, questa nobile dama vi vuol bene.
(Il nano, alla vista dell’infanta, è diventato improvvisamente serio e la guarda fissamente senza muoversi.)
IL NANO
(a bassa voce)
Wo ist die Prinzessin? Ich sehe Frauen, die sehr schön sind und eine, die mehr ist als schön, Prinzessinnen sind irdisch. Dov’è la principessa? Io vedo delle donne che sono molto belle, e una di loro lo è anche di più. Le principesse sono terrestri
(Guarda l’infanta, profondamente stupito)
Wo ist die Prinzessin? Dov’è la principessa?
CIAMBELLANO
Ihr steht vor Ihr. Siete davanti a lei.
(Il nano si inchina profondamente e tocca il suolo con la palma della mano destra. Resta in quella posizione. Le dame ridacchiano e parlottano a bassa voce)
L’INFANTA
(in tono divertito e amabile)
Ich heiße den edlen Ritter aus fernem Land willkommen und güße Euch. Io auguro il benvenuto al nobile cavaliere venuto da lontani paesi, io vi saluto.
(Il nano fa una riverenza galante. Di nuovo si mormora e si sussurra.)
(In tono canzonatorio)
Man sagt, Ihr dichtet besser als Ihr sprecht. Voi componete dei versi, si dice, migliori di quanto non diciate.
(ai lacché)
Bringt die Laute! Wollt Ihr singen? Portate il liuto! Vorreste cantare?
IL NANO
(con foga)
Ja, ich will singen, weil ich am Ziel bin und die Prinzessin sehe. Sì, canterò, perché sono arrivato al porto e vedo la principessa.
L’INFANTA
Ihr sprecht unsere Sprache? Parlate la nostra lingua?
IL NANO
Du hörst es. Come tu senti.
(con tristezza)
Ein Spanier hielt mich zehn Jahre lang auf seinem Schiff. Meere sah ich und ferne Küsten wie Paradiese, Uno spagnolo mi tenne prigioniero dieci anni sulla sua nave. Ho percorso i mari, ho visto terre lontane simili al paradiso
(con amarezza)
bis er um geiles Gold mich dem Sultan verkauft. e poi, per bramosia dell’oro, m’ha venduto al sultano.
L’INFANTA
(che ha ascoltato con crescente interesse)
Habit Ihr keine Heimat? Non avete una patria?
IL NANO
(sognante)
Keine, nur eine Kindheit, die liegt verklungen. Die Menschen lächeln ihre Güte mir entgegen, wo immer ich gehe. Gott hat mir alle Liebe gegeben… Nie aber sah ich Augen wie deine leuchtenden. Nessuna, se non un’infanzia svanita. Dovunque io vada gli uomini mi sorridono di bontà. Dio mi ha colmato d’amore… Ma non ho mai visto occhi brillanti come i tuoi.
(Egli è fermo, immobile nella contemplazione dell’infanta. Si ridacchia e si sussurra. – Il ciambellano porta il liuto.)
CIAMBELLANO
Wenn Ihr vergebt, die Laute, wir bitten um ein heitres Lied. Se voi permettete… ecco il liuto, vorremmo una canzone allegra.
IL NANO
(sempre affascinato, prende il liuto)
Ein heiteres Lied?… Una canzone allegra?…
(Comincia all’improvviso, come se si fosse risvegliato)
Trinkt und schlagt die Harfen, Freunde! Weit ist Lust und eng. Bevete, fate suonare le arpe, amici miei! Grande è il piacere, ma stretta la via che vi conduce.
(Lascia cadere il liuto, e il suo sguardo resta fisso sull’infanta. Atroce effetto comico)
(a bassa voce)
Nein, nein! No, no!
(a voce ancora più bassa, con languore)
Prinzessin! Principessa!
LE COMPAGNE DI GIOCO, LE CAMERIERE
(a voce molto bassa, trattenendo il riso)
Ich habe noch nie einen Narren gesehn, de so ernst ist. Non ho mai visto un buffone così serio.
(scoppiando a ridere)
Sein Ernst ist lachhaft! un serio così ridicolo!
L’INFANTA
(a Ghita, a bassa voce, ridendo)
Köstlich, wie er mich ansieht! Delizioso il suo modo di guardarmi!
LE COMPAGNE DI GIOCO, LE CAMERIERE
Seht, die verliebten Blicke! Che sguardo da innamorato!
GHITA
(a bassa voce all’infanta)
Was hältst du von dem Geschenk? Che ne dici di questo regalo?
LE COMPAGNE DI GIOCO, LE CAMERIERE
Er spielt eine tolle Komödie. Recita superbamente la commedia.
PRIMA CAMERIERA
(sola)
Er will uns zum Besten haben. Si prende gioco di noi.
CIAMBELLANO
(in modo sdolcinato)
Mein Prinz, wollt Ihr nicht singen? Mio principe, non volete dunque cantare?
(con aria cattiva)
Vielleicht hilft Euch die Peitsche! Forse la frusta vi aiuterà?
IL NANO
(schiumante)
Bist du toll, Bursche!? Ich töte dich! Sei pazzo, ragazzo mio? Ti ucciderò!
L’INFANTA
(severamente)
Don Estoban! Don Estoban!
(al nano, amabilmente)
Verzeiht ihm, mein Freund, und lasst mich Euch bitten, singt! Perdonatelo, amico mio, e lasciate che io vi preghi di cantare.
IL NANO
Mir sind die Blüten heitren Sanges verstreut im Sturm. Ich stammle, denn Du bist ein Lied, das Gott gesungen hat, Prinzessin! Wehmut weint. Le tempeste hanno disperso i fiori dei miei canti gioiosi. Se io balbetto, è che tu sei, principessa, un canto venuto da Dio! È la malinconia stessa che versa lacrime.
GHITA
So singt ein trauriges Lied, mein Prinz, ein Lied, wie es die Sonne klagt, wenn sie im Meere stirbt. Allora cantate una canzone triste, mio principe, una canzone che sia come il pianto del sole quando muore nel mare.
(il nano prende di nuovo il liuto, si siede ai piedi dell’infanta e intona la sua canzone)
IL NANO
Mädchen, nimm die blutende Orange, die in meinem Garten reifte, nimm! Ich bin arm, ein einzig Bäumchen hat mein Garten, und es reifte diese blutende Orange, nimm sie hin! Mädchen hat ein stolzes, hartes Lachen, nimmt die Silbernadel aus dem Haar, das sehr weich ist, sticht so lachend, tief verletzend seine blutende Orange in den Staub. Mädchen, ach dein Lachen und die Nadel traf nicht eine Blutorange, spitze Nadel und dein scharfes Lachen traf mich, sieh, ich sterbe, denn die blutende Orange war mein Herz. Prendi, fanciulla, prendi questa arancia sanguigna, essa è maturata nel mio giardino, prendila! Povero io sono, il mio giardino non ha che un solo arboscello, dove questa arancia sanguigna è maturata, prendila! Ah! la fanciulla! il suo riso è fiero e duro; dalla sua dolcissima capigliatura, ella trae l’ago d’argento, e ridendo colpisce, ferisce fino in fondo l’arancia sanguigna che cade. Ahimè! fanciulla, il tuo riso e il tuo ago non hanno toccato l’arancia sanguigna, il tuo ago appuntito e il tuo riso caustico hanno colpito me; vedi, io muoio, perché l’arancia sanguigna era il mio cuore.
(Egli termina su un accordo stridente e si immobilizza, assorbito dalla contemplazione dell’infanta.)
(La canzone ha fatto dimenticare il cantore. Così come si ingrandiscono i cerchi che fa una pietra gettata nell’acqua, l’agitazione gioiosa riprende e si propaga a tutti i presenti)
LE COMPAGNE DI GIOCO
(a bassa voce)
Habt ihr’s gehört? Avete sentito?
LE TRE CAMERIERE
Er hat etwas von Liebe gesungen! La sua canzone parla d’amore!
LE COMPAGNE DI GIOCO
Habt ihr’s gehört? Avete sentito?
(a bassa voce)
Es klang auch wie Sterben, Lachen und Sterben. E anche di morire, ridere e morire.
(Scoppiano a ridere)
GHITA
(all’infanta, a bassa voce ma molto distintamente)
Ein köstlicher Spaß: du sollst sie erschrecken, die Gänse! Un bello scherzo: fa loro una bella paura, a queste oche!
CIAMBELLANO
(sghignazzando, con aria cattiva)
Er kennt die Register. der Text ist nicht übel. Ein wenig verwachsen wie er, haha! Si sente a tirare i registri, Il testo non era male. Solamente un po’ storto, come lui, ah, ah, ah!
GHITA
Sag ihm, er soll eine von den Larven… Digli di sposare…
(il riso le impedisce di continuare)
LE TRE CAMERIERE
Nein, nein, von Liebe hat er gesungen. No, no, la sua canzone parla d’amore.
GHITA
…heiraten! …uno di questi gentili musetti!
LE COMPAGNE DI GIOCO
Er will geliebt sein. Er ist köstlich, der Zwerg, ha ha! Vuole essere amato. È impagabile, questo nano, ah, ah!
(le risate si spengono a poco a poco)
L’INFANTA
(con un riso gioioso)
Heiraten! Ja, ja, ich tu’s! Un matrimonio! Sì, sì, glielo farò fare.
CIAMBELLANO
Er taugt für die Messe. È buono per la fiera.
L’INFANTA
(ad alta voce)
Seid doch still! Silenzio, tacete!
(Una volta calmata l’agitazione, l’infanta di volge verso il nano, con un gentile sorriso)
L’INFANTA
Ihr seid ein begnadeter Sänger, mein Prinz, wir hörten nichts Ähnliches mehr. Voi siete un cantante di talento, mio principe, da molto tempo non abbiamo sentito nulla di simile.
(China la testa sorridendo)
Ich wünsch’ Euch dem Hofe zu binden: Wählet eine der Damen zur christlichen Eh’! Vorrei che voi siate attaccato al nostro cuore: scegliete una di queste dame per sposarla davanti al Signore!
LE COMPAGNE DI GIOCO, LE TRE CAMERIERE
(gridando)
Gnade, Infantin. Gnade! Lieber gleich den Satan! Ich bin verlobt! Ich auch! Infantin, wir sind schön! Viel lieber gleich den Satan! Gnade, Infantin, wir sind doch schön! Grazia, Infanta, grazia! Piuttosto sposare Satana! Io sono fidanzata! Anch’io! Infanta, noi siamo belle! Piuttosto Satana! Grazia, Infanta, noi siamo belle!
CIAMBELLANO
(fuori di sé)
Das darf nicht sein, das geht zu weit, die Religion und die Moral! Protest! und Veto! Nein, nein das nicht! È fuori questione, si troppo in là, la religione e la morale! Io protesto! veto! No, no, non questo!
IL NANO
(entusiasta)
Und wären die seligsten Frauen der Paradiese in diesem Reigen: ich bin blind von einer strahlenden Fackel, ja, wäre alle Lust in diese Gefäßen und du mein Tod, ich wähle dich, Prinzessin! Questo girotondo conterebbe le fanciulle più graziose del paradiso, io sono abbagliato da una luce radiosa. Sì, dovessero esse promettere tutto il piacere, e tu essere la mia morte, sei tu che io scelgo, principessa!
LE COMPAGNE DI GIOCO, LE TRE CAMERIERE
(ridendo ad lata voce)
Was sagt er? Wie, die Infantin! Seine Herrlichkeit verschmäht uns, o weh, er verschmäht uns, der schöne Mann. Der schöne Mann, er freit um die Prinzessin. Che cosa dice? Come? L’infanta? Sua Magnificenza ci disdegna! Infelici! Egli ci disdegna, il bell’uomo. Il bell’uomo domanda la mano della principessa.
L’INFANTA
Ghita, er weiß von nichts, sieh doch, er lächelt, freut sich, weil wir lachen. Ghita, non ha dubbi, guardalo, sorride, è contento perché noi ridiamo.
LE COMPAGNE DI GIOCO, LE TRE CAMERIERE
Er ist toll. Sich selbst zur Morgengabe! Seine Herrlichkeit freit um die Prinzessin. L’insensato! S’offre come dono di nozze! Sua Magnificenza domanda la mano della principessa!
IL NANO
Ja, ich bin blind vor einer strahlenden Fackel. Sì, sono accecato da una luce abbagliante.
L’INFANTA
Fast dauert er mich. Ho quasi pietà di lui.
LE COMPAGNE DI GIOCO, LE TRE CAMERIERE
O wie beneidenswert die Frau, die er zur Gattin erwählt! Felice la donna che egli sceglie come sposa.
IL NANO
Uns wärst Du mein Tod, ich möchte Dich, Prinzessin, nur Dich, Prinzessin! Anche se tu sarai la mia morte, principessa, sei tu che io vorrei, solo te, principessa!
L’INFANTA
Ich muß mit ihm sprechen, allein! Gli devo parlare, sola a solo.
L’INFANTA
(energicamente)
Seid still endlich! Allora, vi calmate?
(al nano)
Ich danke dem Ritter für die Courtoisie. Ringrazio il cavaliere di questa cortesia.
(Si alza)
Wir wollen ein Weilchen plaudern, verlaßt mich, Noi desideriamo chiacchierare un momento. Lasciatemi,
(con un gesto della mano)
meine Damen, Don Estoban! signore, e anche voi, Don Estoban!
CIAMBELLANO
(protestando)
Gnädigste Infantin! Graziosissima Infanta!
L’INFANTA
(pestando i piedi capricciosamente)
Ich will, daß man mich nicht stört! Non voglio essere disturbata!
(Le cameriere e le fanciulle escono lentamente, ridendo e bisbigliando; il ciambellano esce per ultimo, esitando e scuotendo la testa)
L’INFANTA
Später holt ihr mich zum Tanz! Tornerete a cercarmi più tardi per la danza.
(L’infanta scende dal trono. Il nano indietreggia con inchini grotteschi e timorosi)
L’INFANTA
(calma, sorridente)
Warum denn flieht mein Freund? Perché mi sfuggite, amico mio?
IL NANO
(a bassa voce, timidamente, ma già con passione contenuta)
Weil ein Gefährliches in deinen Augen ist, verzeih! Meine Seele fühlt es so… ich weiß nicht was. Perché un pericolo brilla nei tuoi occhi, perdonami! La mia anima lo avverte… e io ignoro che cosa sia.
L’INFANTA
(fra sé, a bassa voce)
Wie klug, – es ist das Echo deines Liedes, das sehr schön war, wie ein dunkler Schatten in einem Teppich aus bunter Seide. Komm! Wir wollen uns auf die Stufen dieser weißen Treppe kauern und warten, bis der Garten Frieden spendet, willst du? Che delicatezza. – È l’eco della tua bella canzone, un’ombra oscura su un tappeto di seta colorata. Vieni! Sediamoci su gradini di questa scala bianca e aspettiamo che il giardino ci procuri la pace, vuoi?
IL NANO
Meine Wille hat sich verkrochen wie eine Schwalbe im Sturm, ich fühl’ mich warten neben dir und weiß nicht worauf. Come una rondine nella tempesta, la mia volontà è andata a nascondersi; io mi vedo al tuo fianco, aspetto, ma che cosa stia aspettando non lo so.
(L’infanta si siede sui gradini del trono)
L’INFANTA
Du sollst mir erzählen! Raccontami una storia.
IL NANO
(con molto calore)
Lieder die schwere Menge träumt’ ich, und sie sind fort. Verweht vor etwas mehr als Traum. Molte canzoni ho sognato, ma tutte sono svanite. Portate via da una forza più grande del sogno.
(si siede ai suoi piedi sulla scala)
Drei Dinge weiß ich nur noch. Io non ricordo che tre cose.
(sognante)
Ein altes haus, in dem meine Mutter starb und ein zehn Jahre langes Meer und dich, doch laß mich dichten. Una vecchia casa, quella dove morì mia madre, poi dieci lunghi anni sul mare, e te. Ma mi vengono delle immagini:
(come se improvvisasse, con un’espressione e dei gesti molto animati)
Ein Felsengrab, und du bewacht von einem Lindwurm, dann ich und ein feuriges Roß aus Schlachten und Jagd an des Königs Hof, ich höre die seltene Mär! Und mit Gott und meinem Speer bewehrt über Stege und Schluchten, dich zu befrein! Ich ein strahlender Held! una caverna nella roccia, e te, sorvegliata da un drago, e poi io, che torno da battaglie e dalla caccia e che ritorno alla corte del re su un destriero focoso, apprendo questa strana novità! Armato di Dio e della mia lancia, io allora percorro sentieri e supero burroni per venirti a liberare! Io, eroe radioso!
L’INFANTA
(con un riso argentino)
Du ein strahlender Held, Tu, eroe radioso!
(ridendo pienamente)
ich singe weiter. Der Drache tot und der mich befreit an meiner Hand im Triumph zur Stadt! Lasciami continuare. Una volta ucciso il drago, mio salvatore, tenendomi per la mano, ritorni alla città trionfatore!
(con entusiasmo)
Madrid in Aufruhr, ein rauschendes Fest, Fahnen flattern, die Tücher wehen und alle Blüten des jubelnden Frühlings streuen sie zu Füßen dir, duftende Blüten dem jungen Helden, der mich befreite aus Todesnot, und der Panzer gleißt, flüssig im Sonnenstrahl, und du bis stark und schön wie des Donatello David! Ein König grüßt Infantin Clara und ihren Gatten Don Adonis. Madrid esulta! La festa è al culmine! Bandiere e stendardi fluttuano al vento e si gettano ai tuoi piedi tutti i fiori della primavera esultante, fiori profumati per il giovane eroe che mi ha liberato da un pericolo mortale, e la sua corazza luccica come un fiume sotto il sole, e tu sei forte e bello come il Davide di Donatello! Un re viene ad accogliere l’infanta Clara e il suo sposo Don Adonis!
IL NANO
(con trasporto)
Nein, ich bin anders geartet, fast nicht mehr irdisch. Wo ich hintrete, flieht das Weh; Friede muß von mir strahlen und ein sanfter Frohsinn, die große Güte einer fremden Welt, denn alle lachen, die mich sehen: sie freuen sich. Ich will nicht dein Gatte sein, nur zu den Stufen deiner Herrschaft will ich liegen, daß die Menschen an mir heiter werden und nichts Düsteres dich stört. Ja, ich muß friedvoll sein, da alle lächeln, die mich sehen! No, io ho un’altra natura, non sono più di questa terra. Dove io vado, le pene svaniscono; senza dubbio la pace e una dolce allegria provengono dalla mia persona, la grande bontà di un mondo lontano, perché ridono tutti quelli che mi vedono: io sono felice. Io non voglio essere tuo sposo, ma solamente restare accucciato sui gradini della tua potenza, e che gli uomini si rallegrino alla mia vista e che nulla venga ad adombrare la tua felicità. Sì, veramente, io devo portare la pace, poiché sorridono tutti quelli che mi vedono!
L’INFANTA
(con un riso argentino)
Wie hübsch! Du wolltest mein Herold sein! Stets um mich, wie mein grüner Papagei, oder mein Windspiel, gertenschlank, dafür darfst du wissen, daß ich dich liebe! Che cosa graziosa! Tu vorresti essere il mio araldo! Ogni istante vicino a me, come il mio pappagallo verde, o il mio levriero, svelto e agile. E per tutto questo, sappi che io ti amo!
IL NANO
(trasalendo)
Daß du mich liebst, Prinzessin, Che tu mi ami, principessa!
(con passione, ansiosamente)
deine Seele weiß nicht, was dein Mund spricht! La tua anima ignora quello che dice la tua bocca!
(cupamente, con angoscia)
Ich habe dich nicht gebeten, Prinzessin, nein, ich habe es nicht gewagt. Io non ti ho domandato questo, principessa, no, non ho avuto questa audacia.
(pensoso)
Ich weiß nicht, was Liebe ist… aber wenn es die Furcht ist, Prinzessin, dann liebe ich dich! Io non so che cos’è l’amore… ma se l’amore è la soggezione, allora sì, io ti amo!
(Egli alza verso di lei degli occhi languidi)
L’INFANTA
(che l’ha ascoltato con stupore e crescente interesse, sembra improvvisamente avere un’idea)
So wisse, was du tun mußt, wenn du liebst: dann mußt du reiten und jagen mit mir und den Falken werfen wider die zärtlichen Tauben. darfst nicht ermüden im Turnier mit Don Alvarez, der sehr stark ist, und dann am Abend, wenn die großen Leuchter brennen, mußt du meine Schleppe tragen, die sehr schwer ist. Verliebte Verse dichten, die vielleicht Allora dovrai sapere quello che devi fare se mi ami: dovrai cavalcare e andare a caccia con me, e lanciare il falcone contro le tenere colombe. Dovrai senza piegarti combattere in torneo con Don Alvarez, che è molto forte, e alla sera, alla luce dei grandi lampadari, dovrai portare il mio strascico che è molto pesante. E comporre dei versi d’amore che forse
(graziosamente, molto leggermente)
Don Alvarez dann singt. Du mußt sehr schön sein, wenn du mich liebst, denn ich liebe die heilige Schönheit, und dienst du ihr, so dienst du mir! Kann aber sein, daß ein Gott mich erleuchtet und ich dich hasse, weil du hässlich bist! Don Alvarez canterà. Dovrai essere molto bello per amarmi, poiché io amo la bellezza sacra, e se tu la servi, allora tu servirai anche me! Ma un dio mi illuninerà forse e allora io ti odierò per la tua odiosa bruttezza.
IL NANO
(con fuoco)
Nein, du liebst mich, nur du allein hast nicht gelächelt, als ich eintrat. Dann lachtest du ganz anders als die andern. Ich danke dir für dieses seltsame lachen. Jetzt weiß ich, daß ich dich liebe! No, tu m’ami, tu solo non hai sorriso quando sono entrato. Poi hai riso diversamente dalla altre. Io ti dico grazie per questo strano modo di ridere. Ora io so di amarti!
(alza gli occhi verso di lei estasiato)
(con trasporto)
Ah, du bist schön wie eine Harfe in der Nacht, wie eine in den Wind gestreute Blüte vom Akazienbaum. Ah! Tu sei bella come un’arpa nella notte, come un fiore d’acacia portato dal vento.
(con infinita tenerezza)
Deine Augen, diese schleiernden Augen, diese Iris, die Ihr Weißes verschlingt, sie sehnen sich, deine schleiernden Augen. I tuoi occhi, questi occhi velati, questa iride dove il bianco scompare, essi sono pieni di desiderio, questi occhi velati.
L’INFANTA
(sorridendo)
Warum sagst du mir das? Ich weiß doch, daß ich schön bin, so wie du weißt, wie du bist. Perché dirmi tutte queste cose? Io sono bella e lo so, e tu, tu sai come sei.
(ride gioiosamente)
IL NANO
(stupito, con molta calma)
Wie ich bin? Ich weiß es nicht. Come sono? Lo ignoro.
L’INFANTA
Du weißt es nicht? L’ignori?
(ride di nuovo)
IL NANO
Sag du es mir doch! Tu, dimmelo!
L’INFANTA
(sempre ridendo)
Du bist… Tu sei…
IL NANO
(con foga)
Du liebst mich! Tu m’ami!
L’INFANTA
Ich dich lieben! Io, amarti!
IL NANO
Jetzt weiß ich, daß du mich liebst! Ora io so che tu m’ami!
L’INFANTA
(senza cessare di ridere)
Vielleicht hasse ich dich, und du hältst es für Liebe. Può darsi che io ti odi, e tu prendi questo per amore?
IL NANO
Deine Augen und dein seltsames Lachen verraten mir deine Liebe. Ich habe mich in deine Seele eingesungen und dein Stolz verweht wie Spreu vor dem Wind. I tuoi occhi e il tuo strano modo di ridere tradiscono il tuo amore. Con il mio canto io ho penetrato la tua anima e cacciato la tua fierezza come il vento porta via le foglie.
L’INFANTA
Wenn du wüsstest, wie du mir gefällst und auf welch sonderbare Art, du würdest närrisch! Hör mich, du würdest toll! Se tu sapessi come mi piaci, in quale curiosa maniera, tu perderesti la ragione! Ascoltami bene, diventeresti matto.
IL NANO
(con passione)
Du liebst mich, Prinzessin, küsse mich! Tu mi ami, principessa, dammi un bacio!
(Si getta su di lei per baciarla. L’infanta manda un grido, si sottrae al suo abbraccio e corre verso il fondo)
L’INFANTA
Nicht so rasch, mein Freund! Calmatevi, amico mio!
GHITA
(Entrando rapidamente da destra)
Infantin, du mußt zum Tanz! Infanta, devi unirti alla danza.
L’INFANTA
Ach, Ghita! Ja, ich komme. Ah! Ghita! Sì, vengo.
(Le fa segno di restare)
(al nano)
Geh nur voraus, mit dir zuerst will ich tanzen! Precedimi, è con te che farò il primo ballo.
IL NANO
(fuori di sé)
Tanzen mit mir? Danzare con me?
L’INFANTA
Doch du mußt sehr zahm sein. Ma devi restare gentile.
IL NANO
(trasportato dalla gioia, si precipita nella sala da ballo)
Ich soll mit der Prinzessin tanzen! Io, danzare con la principessa!
L’INFANTA
(frettolosamente)
Er weiß nicht, wie er aussieht, Ghita! Egli ignora tutto del suo aspetto, Ghita.
GHITA
Ja, Don Estoban hat es gesagt. Sì, Don Estoban l’ha detto.
L’INFANTA
Ich hielt es für Arglist, doch es ist wahr, er liebt mich. Io credevo che fosse una qualche falsità, ma è vero, mi ama.
GHITA
Er wagt es? Osa tanto?
L’INFANTA
Hält sich wert seiner Liebe und stürmt wie ein Fohlen. Crede di essere degno di amarmi, ed è anche focoso come un puledro.
GHITA
Das bringt Gefahr. Potrebbe diventare pericoloso.
L’INFANTA
(a bassa voce)
Wie müssen ihn sich selbst enthüllen. Dobbiamo fare in modo che si veda.
GHITA
Seine Häßlichkeit… und wie? Mostrargli la sua bruttezza… ma come?
L’INFANTA
(sempre a bassa voce)
Du mußt ihm einen Spiegel zeigen, damit er sich klar wird. Bisogna che tu gli faccia avere uno specchio, affinché lui sappia com’è.
GHITA
Grausam bist du, Infantin! Sei crudele, infanta.
L’INFANTA
Es muß sein! Bisogna farlo.
GHITA
Du selbst verletzt ihn, und ich soll ihn heilen? Tu lo ferisci e io dovrei prendermi cura di lui?
L’INFANTA
(energicamente)
Es muß sein! Komm, du wirst dich den Gästen nur zeigen und dann hier warten, ich sende ihn dir her. Bisogna farlo! Vieni, mostrati solamente agli invitati, poi aspetta qui, verrò a prenderti.
(Trattiene Ghita al suo seguito. Escono. La loggia resta vuota. Si sentono, nella sala adiacente, delle risate allegre. Ghita e le tra cameriere entrano precipitosamente, eccitate dalla danza)
GHITA
Es wird zu arg, wie sie den quält, ich kann’s nicht sehen. È troppo orribile, come lei lo tormenta, è troppo per me.
PRIMA CAMERIERA
Bist du von Sinnen? Hai perso la ragione?
SECONDA CAMERIERA
Der Zwerg! Il nano!
PRIMA CAMERIERA
Der Unhold! Quel mostriciattolo!
TERZA CAMERIERA
Warum sollte sie nicht mit ihm spielen? E perché non dovrebbe scherzare con lui?
GHITA
Ich sag’ euch, ich kann es nicht sehen, Ve lo dico: non posso vedere questo.
(ella dà un’occhiata nella sala)
Wenn er ahnte, wie lachhaft er ist! Se egli indovinasse fino a che punto è ridicolo!
TERZA CAMERIERA
(dando un’occhiata nella sala)
(ridendo)
Haha. Ein Frosch, der sich zum platzen bläht! Ah! ah! Una rana che si gonfia fino a scoppiare!
PRIMA CAMERIERA
(come sopra)
Haha. Wie ein Truthahn auf dem Hühnerhof! Ah! ah! Un tacchino da cortile
(risate leggere delle tre cameriere)
GHITA
Seid still, ihr grausamen Elstern! Ich habe selbst begonnen, ihn zu necken, den Armen, ich hielt sein Nichtahnen für Arglist, Ein Pulcinell, wie die anderen durchtrieb’nen Gesellen, so dacht’ ich, aber ich kann keinen Menschen leiden seh’n, Tacete, chiacchierone che non siete altro, perfide! Sono io che l’ho punzecchiato per prima, il poveretto, e ho preso la sua ignoranza per furberia. Un pulcinella, come tanti altri furbi compari, credevo, ma non posso veder soffrire la gente.
(Le tre cameriere osservano ciò che succede nella sala da ballo)
TERZA CAMERIERA
Seht doch! Guardate!
SECONDA CAMERIERA
Seht! Guardate!
PRIMA CAMERIERA
(bisbigliando)
Sie hat ihm eine weiße Rose gegeben. Gli ha dato una rosa bianca.
SECONDA CAMERIERA
Und er küsst sie vor allen Leuten. Ed egli le dà un bacio davanti a tutti.
TERZA CAMERIERA
Er verbeugt sich vor ihr. Si inchina davanti a lei.
PRIMA CAMERIERA
Sie lacht mit dem jungen Alvarez. Ella ride con il giovane Alvarez.
TERZA CAMERIERA
Der Zwerg eilt durch den Saal mit der Rose hieher. Il nano attraversa la sala con la rosa in mano. Viene qui.
GHITA
(sola, a bassa voce fra sé)
Ich weiß nicht, vielleicht bin ich zu schwach, einem Menschen die Wahrheit zu sagen. Non so, ma forse io sono troppo debole per dire la verità a chiunque.
(Il nano entra, rapito dalla contemplazione di una rosa bianca. Viene avanti, dà un bacio alla rosa)
GHITA
(in modo insicuro)
Zwerg! Hofnarr! Ritter! Nano! Buffone! Cavaliere!
(Il nano non sembra sentirla. Si trova lontano)
IL NANO
(Alzando gli occhi)
Ja? Was willst du, schönes Kind? Sì? Che vuoi, bella fanciulla?
GHITA
(risolutamente)
Hört mich an, vielleicht kann ich Euch Neues künden. Ascoltatemi, forse posso farvi sapere qualche cosa di nuovo.
IL NANO
(con un sorriso stupito, sempre a bassa voce)
Neues… Du? Qualche cosa di nuovo… tu?
(teneramente)
Daß ich liebe, weiß ich, willst du es mir künden? Io sono innamorato, e lo so, è questo ciò che mi vuoi far sapere?
(Dà un bacio alla rosa)
Willst du mir Tod verkünden, Vuoi annunciarmi la morte?
(a voce molto bassa, sorridendo)
ist das viel? È così importante?
GHITA
(a bassa voce, con vivacità)
Weißt du, wie du aussiehst? Sai qual’è il tuo aspetto?
IL NANO
(stupito)
Wie ich aussehe? Qual’è il mio aspetto?
GHITA
Daß du lachhaft bist, verwachsen, häßlich! Che tu sei ridicolo, deforme e orribile?
IL NANO
(rabbuiato)
Mädchen, du beleidigst mich! Wenn du einen Bruder hast, der die Infantin liebt, laß uns fechten! Fanciulla, tu m’insulti! Se hai un fratello che ama l’infanta, mi batterò con lui in duello!
(cupamente)
Aber treibe nicht Arglist mit mir! Ma verso di me, nessuna perfidia!
(teneramente)
Sie hat mir eine weiße Rose geschenkt. Sie hat ihre Liebe mir gestanden. Du sollst nicht lügen, Mädchen! Ella m’ha fatto dono di una rosa bianca. Ella mi ha confessato il suo amore. Non mentire, fanciulla!
GHITA
Zwerg, o Zwerg! Dich hat Gott mit dem Furchtbarsten geschlagen, der Blindheit vor dir selbst. Die Menschen sind grausam dir zu hehlen, wie du ihr Spielzeug bist. Nano, o nano! Dio ti ha fatto di peggio, ti ha dato la cecità davanti a te stesso. Gli uomini sono crudeli a nasconderti che tu sei il loro zimbello.
(esitando)
Sag, sahst du nie dich im Spiegel? Dimmi, ti sei mai visto in uno specchio?
IL NANO
(senza comprendere)
Spiegel – was ist das? Uno specchio? Che cos’è?
GHITA
Ein blitzend Ding, das die Wahrheit sagt, die laut’re Wahrheit. Und hast du einem Freund, so glaub’ ihm nicht, dem Spiegel glaube. Du hältst das harte Wunder vor die Augen und siehst einen Menschen, der du bist. Un oggetto brillante che dice la verità, la pura verità. Se tu hai un amico, non credergli, credi alla specchio. Duro e meraviglioso, lo tieni davanti ai tuoi occhi e vedi l’uomo che sei.
IL NANO
Ah, ich weiß, es ist mein böser Feind, der mich äfft. Ich kann ihn nicht töten. Ah, lo so, il mio nemico, questo malvagio, quello che mi scimmiotta. Io non riesco ad ucciderlo.
(agitato)
An Bord des Spaniers war es zuerst, daß im blanken Schwert der Unhold saß. Ich schlug ihn, da klirrte der Stahl… der Schiffer riß ihn von mir. Seither sah ich ihn oft, den Argen, in dunklen Gläsern und im glatten Marmor, in fließender Flut tückisch getaucht. Er folgt mir und ist doch nur ein Gespenst aus Träumen beschworen und leblos. La prima volta fu a bordo della nave spagnola, il mostro era seduto nella lama della spada, io l’ho colpito, l’acciaio ha tintinnato… il capitano me l’ha strappato di mano. Poi lo vedo spesso, il villano, immerso sornionamente in un vetro affumicato, nel marmo liscio o nell’acqua che scorre. Egli mi segue, e quindi non è che un fantasma uscito dal sogno, innocuo.
(sguaina la spada)
Da, siehst du, da ist es, das Bild. Haha, es ist zahm, es hockt auf der Klinge, grinst und murmelt, narrt mich mit Gleichem fort. Welch dummes Gespenst! La vedi, essa è là, questa immagine. Ah, ah, è docile, posata sulla lama, essa fa delle smorfie e borbotta, essa mi provoca scimmiottandomi. Stupido fantasma!
GHITA
(con calore)
Zwerg, o zwerg, Gott hat uns alle blind geschaffen vor uns selber, Nano, o nano! Dio ci ha fatto tutti ciechi davanti a noi stessi,
(estrae dall’abito uno specchio da tasca e ci guarda dentro)
eitel, wer sich sieht… sono vani, quelli che si ammirano…
(lasciando cadere lo specchio)
Ich kann nicht! Non posso!
IL NANO
Kind, was ist dir? Che c’è, fanciulla mia?
GHITA
(a bassa voce)
O, di bist arglos und gut. Oh, tu sei buono e candido!
IL NANO
Du zitterst? Was verbirgst du in der hohlen Hand? Tu tremi? Che cosa mi nascondi nel palmo della mano?
GHITA
(nasconde lo specchio nei vestiti)
Nichts, nichts, mein Freund. Nulla, amico mio, nulla.
(a parte)
Ich kann nicht. Wo wird es ihn treffen? Non posso. Dove lo porterà il suo destino?
(con decisione)
Ja, hüte dich vor der Infantin Thron! Sì, guardati dal trono dell’infanta.
(Esce rapidamente)
IL NANO
(solo, seguendola con gli occhi)
Seltsam die Launen des närrischen Kindes. Hüte dich vor der Infantin Thron! Questa insensata fanciulla ha delle idee ben strane. Guardati dal trono della Infanta.
(sognante)
Soll ich an Schlingen denken? An Kabalen? Nein! Ich will an die Prinzessin denken. Sie hat mir eine weiße Rose geschenkt. Dovrei temere delle trappole? della cabale? No! Io penserò alla principessa.
(con calore)
Sie hat ihre Liebe mir gestanden und mit mir getanzt, Ella mi ha fatto dono di una rosa bianca. Mi ha confessato il suo amore, ha danzato con me,
(con felicità)
mit mir getanzt. – Wie schön es Abend wird! Ich werde mit ihr in den Garten gehen, wo dicht die blühenden Büsche sind, danzato con me. – Che bella sera! Io scenderò con lei nel giardino pieno di boccioli in fiore,
(esitando)
dann wird es Nacht. e poi verrà la notte.
(sempre con estrema tenerezza)
Ich will sie in die Liebe hüllen, in ein Gewand geheimnisschwer von Dingen, die man schweigt. Ich will zu ihren Füßen Lieder singen, die zittern zu den unendlichen Sternen. Ich will ihren Mund küssen und vielleicht den Achat an ihren Gürtel lösen, denn die Nacht ist lau. Wann kommst du? Voglio rivestirla d’amore, di un vestito pieno del mistero della cose che si tacciono. Ai suoi piedi io canterò delle canzoni che risuoneranno fino alle eterne stelle. Bacerò la sua bocca, scioglierò forse l’agata che chiude la sua cintura, poiché la notte è tiepida. Quando verrai?
(con ardore)
Kommst du bald? Sie tanzt, und ihre Füße huschen wie kleine Mäuse durch den Saal. Ja, ich muß warten. Presto? Ella danza, e i suoi piedi saltellano per la sala come due topolini. Sì, la devo aspettare.
(con calore)
So will ich den Polster küssen, der sie trug als ich sah, daß sie schön ist. Ihr Körper hat deine Seide geküsst, du herrliches Holz, und ich küsse die Spur ihres Nackens. Io bacerò il cuscino sul quale era seduta quando osservai la sua bellezza. Il suo corpo ha baciato la seta di cui sei ricoperto, o bosco meraviglioso, e io bacio l’impronta della sua nuca.
(Dà un bacio sul cuscino del trono, aggrappandosi alla tenda dello schienale. La tenda si stacca e lascia vedere un grande specchio. Il nano, gettando un grande grido, indietreggia vacillando)
(terrificato)
Bist du es, feindliches Bild? Geh fort von mir! Ich will dich nicht träumen! Bist du aus meinem Schwert entflohen? Bist du gewachsen? Tu! Ancora tu, immagine vilipesa? Vattene! Smetti di ossessionarmi! Tu sei sfuggita alla mia spada? Sei diventata più grande?
(con terrore)
Er redet unhörbar; bewegt sich, speit Geifer und Galle auf mich! Egli parla, ma non si sente; si muove, sputa su di me il suo veleno e il suo fiele!
(minacciando col pugno il riflesso)
Geh! Geh! Er heißt mich gehen. Vattene! Vuole che io me ne vada.
(selvaggiamente)
Il will dich zerschlagen! Io ti annienterò!
(Solleva uno degli oggetti della tavola dell’infanta per scagliarlo contro lo specchio. Vedendo che il riflesso brandisce con la mano lo stesso oggetto, lo lascia cadere a terra inorridito.)
Auch der Tisch?! Ist alles in Dir? Was quälst du ängstliche Züge! Fürchtest du dich? mit meiner Furcht? Anche il tavolo?! Tutto si trova dunque in te? Perché queste smorfie di tormento e di angoscia? La mia paura è anche la tua?
(gridato)
Nein, nein! Du bist ein Gespenst, nicht ich! Strahlst du in Farben? Wie bunt du bist! Im Schwert da nur dein Antlitz! No, no! Sei tu, l’apparizione, non io! Tu irraggi mille colori? Come sei colorato! Nella spada non c’era che il tuo volto
(mandando un grido)
Gewandet stehst du… Weh mir! im Kleid zu Ehren der Prinzessin! Mit Krause, Stickereien. Tu sei in piedi, abbigliato… Maledizione a me! vestito in onore della principessa! Questo collaretto, questi ricami!
(Si arresta un momento, come preso da demenza, guardando fissamente lo specchio, poi crolla mandando un grido)
Er ist wie ich! È come me!
(si rialza a fatica e guarda ancora nello specchio)
(a voce bassa, dolorosamente)
Weinst du? Liegst du am Boden? Tu piangi? tu sei steso a terra?
(con un’espressione di sfida dolorosa)
Ich habe nicht geweint. Io non ho pianto.
(di nuovo a bassa voce, lentamente)
Ich glaube dir nicht. Es ist nicht denkbar, daß es so Häßliches auf einer schönen Erde gibt! Io non ti credo. È impossibile che una cosa così brutta esista su una terra così bella!
(allarga le braccia con un gesto pieno di desiderio, senza guardare nello specchio)
Nein! nein! No, no!
(con passione)
Sie hat mir eine weiße Rose geschenkt, sie hat mir getanzt, sie hat mir ihre Liebe gestanden, sie hat mir eine Rose geschenkt. Ella mi ha offerto una rosa bianca, ha danzato con me, mi ha confessato il suo amore, mi ha offerto una rosa bianca.
(Preme la rosa contro le sue labbra singhiozzando. Tutto d’un tratto trasalisce)
(ansioso)
Wo ist ihre weiße Rose! Dov’è la sua rosa bianca?
(e getta uno sguardo doloroso verso lo specchio)
Du hast sie, du! Tu ce l’hai, tu!
(disperato)
Ich entreiße sie dir! Io te la strapperò!
(getta la rosa lontano da sé)
(con un grido)
Es kann nicht sein! Schreist du auf, weh, wie mein herz? Er ist! È impossibile! Tu gridi, tu sei ferito, ferito come il mio cuore? Egli è ferito!
(con terribile agitazione)
Ich kann dich ja sehen, du bist der Spiegel. So bin ich der Spuk, der Hohn auf den Gott, das höckerige Grauen, Io ti vedo bene, tu sei lo specchio. Sono dunque io il fantasma, questa offesa alla faccia di Dio, questo mostro gobbo
(gridando, come preso da demenza)
ja, ich… Ich! sì, io… Io!
(Cammina vacillando verso il fondo della scena, la mani contratte sul petto)
L’INFANTA
(arrivando senza fiato dalla sala da ballo)
Ritter! Ach, er weiß es! Zwerg, was ist dir? Cavaliere! Ah, lo sa! Nano, che cos’hai?
IL NANO
(in preda ad un’agitazione estrema, trattenendosi a stento)
Prinzessin, sagt mir, daß es nicht wahr ist! Principessa, ditemi che non è vero!
L’INFANTA
Was soll denn nicht wahr sein, daß du häßlich bist? Che cos’è dunque che non sarebbe vero: che tu sei brutto?
IL NANO
Du sollst mir sagen, daß es nicht wahr ist! Tu me lo devi dire che non è vero!
L’INFANTA
Und wenn ich es sagte, du glaubtest es? Hast du im Spiegel dich nicht gesehn? E se te lo dicessi, mi crederesti? Non ti sei visto nella specchio?
IL NANO
Er lügt! – Esso mente –
(terribilmente agitato)
Du sollst sagen, daß es nicht wahr ist, daß ich nicht häßlich bin, nicht mißgestaltet! Tu devi dire che non è vero, che io non sono brutto né deforme!
(implorando, disperato)
Spiele nicht mit mir, Prinzessin! Non giocare con me, principessa!
(con espressione lamentosa e dolorosa)
Alle Not der Welt lastet auf mir, alle Qual ist in mein Herz geprasselt, ich erfriere. Tutte le afflizioni della terra pesano su di me, tutti i tormenti si sono abbattuti sul mio cuore, io sono gelido.
(Singhiozza nelle sue mani. L’infanta si avvicina a lui con gesti pieni di dolcezza)
L’INFANTA
O weine doch nicht! Du mußt mit mir fröhlich sein. Sing ein heitres Lied! Und dann tanze ich wieder mit dir – meiner drolligen Puppe. Non piangere! Tu devi essere allegro con me. Cantami una canzone gaia! E poi io danzerò ancora una volta con te, mio buffo bambolotto.
IL NANO
Dann sage, daß es nicht wahr ist! Allora dimmi che non è vero!
(dolorosamente)
So kann ich nicht leben im Zweifel! Non posso vivere nel dubbio!
(tremando e in preda a una agitazione inquietante)
Lacht alle Schöpfung? Lachtest du mit? È che tutto il creato ride di me? E tu ridi anche tu?
L’INFANTA
Ja, weil du lachhaft bist und ein drolliges Ding! Sì, perché tu sei ridicolo, sei una cosa buffa!
IL NANO
Nein! Sag, daß es nicht wahr ist, sag, daß ich schön bin, und daß du mich liebst! No, dimmi che non è vero, dimmi che sono bello e che tu m’ami!
L’INFANTA
Ich lieb’ dich aus Mitleid und Ekel! Io ti amo per pietà e per ripugnanza.
IL NANO
(implorandola all’improvviso in tono dolce)
Du hast mir eine weiße Rose geschenkt, du hast mit mir zuerst getanzt! Tu mi hai offerto una rosa bianca, tu hai fatto il primo ballo con me!
(con insistenza)
Du mußt mich lieben Tu mi devi amare.
(sempre più violento, fino alla demenza)
du mußt mich küssen!… devi darmi un bacio…!
L’INFANTA
Bist du von Sinnen? Lieben, wie man einen Menschen liebt? Hai perso la ragione? Amarti come si ama un essere umano?
IL NANO
…alles Grauen soll von mir fallen, wenn du mich küssest und mir sagst, daß es nicht wahr ist… …tutto il terrore mi abbandonerà quando mi avrai dato un bacio, quando mi avrai detto che non è vero.
L’INFANTA
Wohlan du bist häßlich, ein Zwerg und verwachsen! Du bist so häßlich, daß lachhaft wirst, du bist ein Scheusal, bist kein Mensch! Suvvia, tu sei brutto, sei un nano deforme. Sei brutto al punto di essere ridicolo, sei un’abominazione, non sei umano.
IL NANO
…ja, du mußt es, denn ich sterbe sonst. …sì, è necessario, se no morirò.
L’INFANTA
Du bist greulich, daß es lachhaft wird! Tu sei tanto ripugnante da essere ridicolo.
IL NANO
(con veemenza sfrenata)
ja, ich sterbe und will dich küssen! Sì, io muoio e voglio baciarti!
(si lancia e tenta di abbracciarla)
Ich bin ein Zwerg und liebe dich. Io sono un nano e ti amo.
(L’infanta si sottrae alla sua stretta e fugge verso il fondo come una bambina spaventata)
L’INFANTA
(con angoscia, a bassa voce)
Ich will mit dir tanzen und spielen, Io ballerò, giocherò con te
(sempre più angosciata)
aber lieben kann man nur einen Menschen, und du – bist wie ein Tier! ma non si può amare che un essere umano e tu… tu sei come un animale!
(il nano crolla come fulminato, mandando un grido inarticolato)
IL NANO
Ah!!! Ah!!!
(L’infanta si arresta un momento pietrificata, poi si avvicina timorosamente al nano che giace a terra)
L’INFANTA
(tremando, a bassa voce)
Zwerg! Stirbst du? Nano! stai per morire?
IL NANO
(sollevandosi un po’, a voce molto bassa)
Sag mir, daß es nicht wahr ist. sage, daß ich schön bin. Dimmi che non è vero. Dimmi che non è vero.
(Ghita arriva dalla sala da ballo)
GHITA
Infantin, kommt doch zun tanz! Du! Was ist geschehn? Infanta, venite dunque a ballare! Oh! Che cosa sta succedendo?
(si precipita verso il nano steso per terra)
Zwerg! Mein Zwerg! Nano! Mio nano!
L’INFANTA
(basso, con voce infantile)
Geschenkt und schon verdorben, das Spielzeug zum achtzehnten Geburtstag. Già rotto, il regalo, questo gioco per i miei diciotto anni.
(coem una bambina, semplicemente)
Gut, ich tanze weiter. Bene, io ritorno a ballare.
(Corre verso la sala da ballo)
GHITA
(inginocchiata vicino al nano agonizzante)
(a voce bassa, con emozione)
Es ist schade um das gute Spielzeug, wie schade! Gott hat ein armes Herz zebrochen, es war schön. Che peccato! Il gioco grazioso! Dio ha rotto un povero cuore che era così bello.
IL NANO
(sollevando ancora una volta la testa)
Gib mir die weiße Rose, Dammi la rosa bianca.
(Ghita spinge la rosa verso di lui. Egli vi depone un bacio e muore).


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Ultimo aggiornamento 29 luglio 2020