Un altro aspetto della spiritualità religiosa beethoveniana è ravvisabile in Der Wachtelschlag (1803), preziosa spia per circoscrivere nei suoi esatti limiti ideologici e poetici il misticismo naturalistico dell'autore della Sinfonia Pastorale, le cui chiarissime acque troppo spesso e disinvoltamente si è voluto confondere con quelle de profundo lacu dell'autentico panteismo romantico, da Manfred schumanniano.
Giovanni Carli Ballola
DER WACHTELSCHLAG |
IL CANTO DELLA QUAGLIA |
Horch, wie schallt's dorten
so lieblich hervor! Fürchte Gott! ruft mir die Wachtel ins Ohr. Sitzend im Grünen, von Halmen umhüllt, Mahnt sie den Horcher am Saatengefild: Liebe Gott! Er ist so gütig und mild. Wieder bedeutet ihr hüpfender Schlag: Lobe Gott! der dich zu lohnen vermag. Siehst du die herrlichen Früchte im Feld? Nimm es zu Herzen, Bewohner der Welt! Danke Gott! der dich ernährt und erhält Schreckt dich im Wetter der Herr der Natur, Bitte Gott! ruft sie, er schonet die Flur. Machen Gefahren der Krieger dir bang, Traue Gott! Sieh, er verziehet nicht lang. |
Ascolta, come risuona
dolcemente, di là; - Temi Dio! - mi grida la quaglia nell'orecchio. Nascosta nel verde, avvolta di fili di paglia, ammonisce l'ascoltatore sul campo seminato: - Ama Dio! Egli è tanto amorevole e dolce. - E il suo squìttire significa ancora: - Loda Dio che ti può ricompensare! Vedi i magnifici frutti del campo? Prendilo a cuore, abitante del mondo! Ringrazia Dio che ti nutre e ti preserva. Se il Signore della natura ti spaventa nella tempesta, prega Dio! - grida la quaglia - Egli protegge i campi. Se temi i pericoli della guerra, confida in Dio! Egli non indugia a lungo. |
(Traduzione di Luigi Bellingardi) |