Sei Lieder und Romanze, op. 93a

per coro misto a cappella

Testo delle parti vocali (nota 1)

1. Der bucklichte Fiedler 1. Il violinista gobbo
Es wohnet ein Fiedler zu Frankfurt am Main,
der kehret von lustiger Zeche heim,
und er trat auf den Markt, was schaut er dort?
Der schönen Frauen schmausten gar viel an dem Ort.
C'era a Francoforte sul Meno un violinista
che, rincasando da una allegra bevuta,
passò per la piazza del mercato, e che cosa vide?
Molte belle donne che vi banchettavano.
Du bucklichter Fiedler, nun fiedle uns auf,
wir wollen dir zahlen des lohnes vollauf,
einen feinen Tanz, behende gegeigt,
Walpurgisnacht wir heuer gefei'rt.
O violinista gobbo, ora suoni per noi
ti daremo una grossa ricompensa —
una bella danza, vivace e allegra,
festeggiamo la notte di Santa Valpurga.
Der Geiger strich einen fröhlichen Tanz,
die Frauen tanzten den Rosenkranz;
und die erste sprach: Mein lieber Sohn,
du geigtest so frisch, hab nun deinen Lohn!
Il violinista suonò una danza spigliata,
le donne si misero a ballare la ridda,
la prima disse: «Figlio mio,
hai suonato cosi bene il violino, ecco a te la ricompensa!»
Sie griff ihm behend unters Wamms sofort
und nahm ihm den Höcker von Rücken fort:
So gehe nun hin, mein schlanker Gesell,
dich nimmt nun jedwede Jungfrau zur Stell!
Gli mise rapida le mani sotto il giubbotto
e gli tolse la gobba dalle spalle:
«Ora vai, bel ragazzo slanciato,
non sarai più respìnto da nessuna fanciulla!»
2. Das Mädchen 2. La ragazza
Stand das Mädchen, stand am Bergesabhang,
widerschien der Berg von ihrem Antlitz,
und das Mädchen sprach zu ihrem Antlitz:
«Wahrlich, Antlitz, o du meine Sorge,
wenn ich wüßte, du mein weißes Antlitz,
daß dereinst ein Alter dich wird küssen,
ging hinaus ich zu den grünen Bergen,
pflückte allen Wermut in den Bergen,
preßte bittres Wasser aus dem Wermut,
wüsche dich o Antlitz, mit dem Wasser,
daß du bitter, wenn dich küßt der Alte.
Wüßt ich aber, du mein weißes Antlitz,
daß dereinst ein Junger dich wird küssen,
ging hinaus ich in den grünen Garten,
pflückte alle Rosen in dem Garten,
preßte duftend Wasser aus den Rosen,
wüsche dich, o Antlitz, mit dem Wasser,
daß du duftest, wenn dich küßt der Junge! »
Una ragazza stava sotto il pendio del monte.
e il monte rifletteva il suo volto,
e' la ragazza disse al suo volto:
«O volto mio, che mi preoccupi tanto,
se sapessi, o volto mio bianco,
che un giorno un vecchio ti bacerà,
andrei sui verdi monti
per raccogliere le piante d'assenzio,
per spremerne il liquido amaro,
per lavarti, o volto mio,
affinché tu sia amaro ai baci del vecchio.
Se sapessi, o volto mio bianco,
che un giorno un giovane ti bacerà,
andrei nel verde giardino
per raccogliere tutte le rose,
per spremerne l'essenza profumata,
per lavarti, o volto mio,
affinché tu sia dolce ai baci del giovane.»
3. O süßer Mai! 3. O dolce maggio!
O süßer Mai,
der Strom ist frei,
ich steh verschlossen,
mein Aug verdrossen,
O dolce maggio,
libero va il torrente,
io invece sono triste,
il mio sguardo è tetro,
ich seh nicht deine grüne Tracht,
nicht deine buntgeblümte Pracht,
nicht dein Himmelblau,
zur Erd ich schau.
non vedo la tua veste verde,
non vedo lo smalto dei tuoi fiori,
né l'azzurro del tuo cielo,
guardo verso il basso.
O süßer Mai,
mich lasse frei,
wie den Gesang
an den dunklen Hecken entlang.
O dolce maggio,
liberami
come il canto
che va lungo la siepe.
4. Fahr wohl! 4. Addio
Fahr wohl, o Vögelein, das nun wandern soll,
der Sommer fährt von hinnen,
du willst mit ihm entrinnen:
fahr wohl, fahr wohl!
Addio, uccellino che ora devi migrare,
l'estate se ne va,
tu vuoi fuggir con essa:
Addio!
Fahr wohl, o Blättlein, das fallen soll,
dich hat rot angestrahlet
der Herbst im Tod gemalet:
fahr wohl, fahr wohl!
Addio, fogliettina che ora devi cadere,
tingendoti dì rosso
l'autunno ti ha consegnato alla morte:
Addio!
Fahr wohl, all Liebes, das nun scheiden soll,
und ob es so geschehe,
daß ich dich nicht mehr sehe:
fahr wohl, fahr wohl!
Addio, ogni amore che ora deve svanire,
ed anche se accadesse
ch'io non ti vedessi mai più:
Addio!
5. Der Falke 5. Il falco
Hebt ein Falke sich empor,
wiegt die Schwingen stolz und breit,
fliegt empor, dann rechtshin weit,
bis er schaut der Veste Tor.
Si leva un falco superbo
aprendo le larghe ali,
s'invola, quindi gira a destra
finché non scorge la porta del castello.
An dem Tor ein Mädchen sitzt,
wäscht ihr weißes Angesicht,
Schnee der Berge glänzet nicht
wie ihr weißer Nacken glitzt.
Davanti alla porta è seduta una fanciulla
e lava il suo bianco volto,
la neve sui monti non è cosi splendente
come la sua candida nuca.
Wie es wäscht und wie es sitzt,
hebt es auf die schwarzen Braun,
und kein Nachtstern ist zu schaun,
wie ihr schwarzes Auge blitzt.
E lavandosi e asciugandosi
alza le ciglia nere,
e non vi è stella notturna lucente
come il suo occhio scuro.
Spricht der Falke aus den Höhn:
O du Mädchen wunderschön!
Wasche nicht die Wange dein,
daß sie schneeig glänze nicht!
Dice il falco dall'alto:
O meravigliosa fanciulla,
non ti lavare la guancia,
non la far splendere come la neve.
Hebe nicht die Braue fein,
daß dein Auge blitze nicht.
Hüll den weißen Nacken ein,
daß mir nicht das Herz zerbricht.
Non alzare il ciglio fine,
non far brillare gli occhi!
Copriti la nuca candida,
altrimenti mi si spezza il cuore!
5. Beherzigung 5. Consiglio
Feiger Gedanken
bängliches Schwanken,
weibisches Zagen,
ängstliches Klagen,
wendet kein Elend,
macht dich nicht frei.
La titubanza ansiosa
di vili pensieri,
i tentennamenti snervanti,
le lamentele timorose
non vincono la miseria,
non ti rendono libero.
Allen Gewalten
zum Trotz sich erhalten,
nimmer sich beugen,
kräftig sich zeigen,
rufet die Arme
der Götter herbei!
Tener testa
a tutte le contrarietà,
piegarsi mai,
dimostrarsi forti —
cosi si attira
l'aiuto divino!

(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto del Maggio Musicale Fiorentino;
Firenze, Teatro Comunale, 19 ottobre 1977

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Ultimo aggiornamento 18 gennaio 2019