Queste cinque brevissime impressioni sinfoniche furono scritte le quattro prime nel 1915, nel qual anno furono pubblicate per pianoforte a 4 mani da Ricordi. Nel dicembre 1917 l'Autore vi aggiunse la quinta. La intera Suite venne eseguita per la prima volta ai concerti Colonne di Parigi, sotto la direzione di G. Pierné, in febbraio 1918, e poi ancora recentemente in varie città di America. L'Autore le intitolò «films» perché ne ebbe l'idea da visioni cinematografiche della guerra.
Sono impressioni - l'Autore dichiara - ma non impressionismo: mirano a un arte essenzialmente sintetica, tutta preoccupata di saldezza architettonica e ritmica e di lirismo fermo e severo.
Ecco il breve commento che l'Autore unisce a ciascun tempo della sua Suite:
«Sfilata di artiglieria pesante tedesca: rombo di enormi trattrici a motore, vortice di tozze, blindate ruote; mostruosità sapiente e matematica di obici colossali, avanzanti come pachidermi verso nuove distruzioni. Davanti alle rovine della cattedrale dì Reims: portali mutilati, statue pie infrante; sopravvivenza, nelle grandi linee, della simmetria paziente ed ingenua dello stile gotico. Carica di cavalleria cosacca: violenza barbarica e frenetica, al ritmo di galoppo dei grandi cavalli asiatici e dei loro terribili cavalieri. Croci di legno... piccolo cimitero fiorito in aprile; voce sul lontano risuonare di corno eroico, di tutti i morti per la libertà e per la gloria. Corazzate italiane in crociera: corsa rapida delle grandi masse di acciaio, pesanti e leggere, incerte nella bruma del mattino; confusione di cielo, di candida schiuma e di carene luccicanti; apoteosi di forza e di luce, glorificazione della potenza marinara d'Italia risorta. I numeri I, III e V evocano il lato dinamico, brutale e scientifico allo stesso tempo della guerra moderna, i numeri II e IV sintetizzano invece la pietà universale, in presenza della morte, sia di opere d'arte (n. II), sia di uomini (n. IV).