Die Sennin | La pastora |
Schöne Sennin, noch einmal Singe deinen Ruf in's Thal, Daß die frohe Felsensprache Deinem hellen Ruf erwache. |
Bella pastora, ancora una volta la tua bella voce nella valle risuona, in modo che l'eco dei monti, lieta, il tuo richiamo pronta ripeta! |
Horch, o Sennin, wie dein Sang In die Brust den Bergen drang, Wie dein Wort die Felsenseelen Freudig fort und fort erzählen! |
Ascolta, pastora, come il tuo canto nella montagna penetra in in fondo, come la pietra la tua parola felice ripete, e ancora, e ancora! |
Aber einst, wie Alles flieht, Scheidest du mit deinem Lied, Wenn dich Liebe fortbewogen, Oder dich der Tod entzogen. |
Ma un giorno questo apparterrà al passato ed il tuo canto ormai sarà muto, forse l'amore ti avrà preso per mano o sarà la morte a portarti lontano. |
Und verlassen werden stehn, Traurig stumm herübersehn Dort die grauen Felsenzinnen Und auf deine Lieder sinnen. |
E noi resteremo solitari e in silenzio, con occhi tristi, guardando là in alto verso le grigie cime dei monti pensando ancora ai dolci tuoi canti. |
(Traduzione Ferdinando Albeggiani) |