Questa «musica funebre» fu composta da Liszt verso la fine del 1870, in memoria di Mihàly Mosonyi, un musicista ungherese (ma di origine tedesca; si chiamava in realtà Michael Brandt) del quale egli aveva grande stima, e cui aveva reso omaggio pochi anni prima con una Fantasia pianistica su temi di un'opera di lui, Szep Ilonka. Nel 1885 Liszt riunì questo pezzo, lasciandolo pressoché inalterato, ad altri sei, nella serie intitolata Ritratti storici ungheresi, dedicata a alcuni personaggi dell'arte e della storia nazionale del suo paese. Appunto alla più tarda produzione pianistica lisztiana, nonostante il suo anno di nascita sia di parecchio precedente, è da ricondursi questa pagina straordinariamente ascetica e meditativa, dove le ragioni della musica sembrano trasfigurarsi in una contemplazione rarefatta, sensibile alle emozioni del timbro, alla suggestione di collegamenti armonici inusitati, in una dimensione tutta interiore e spirituale.
Daniele Spini