Va, dal furor portata, K 21

Aria in do maggiore per tenore ed orchestra

Musica: Wolfgang Amadeus Mozart (1756 - 1791)
Testo: Pietro Metastasio da Ezio Organico: tenore, 2 oboi, 2 fagotti, 2 corni, archi
Composizione: Londra, 1765

Scritta per il tenore Ercole Ciprandi
Guida all'ascolto (nota 1)

È la prima Aria per teatro composta da Mozart, per impadronirsi del «formulario espressivo» dell'opera italiana (arie di affetto, arie di furore ecc.). Essa doveva essere inserita in un'opera, che allora trionfava al King's Theatre di Londra, contenente arie di vari autori, un pastiche come la defini lo stesso Mozart. L'Aria fu dedicata al tenore Ciprandi, che cantava in quel periodo a Londra se pure in parti secondarie; Mozart avrebbe certamente voluto affidare la sua composizione al celebre castrato Manzuoli, che ammirava in modo profondo e dal quale aveva anche preso lezioni di canto, ma questi aveva già lasciato Londra chiamato dai teatri viennesi. L'Aria fu probabilmente eseguita nei concerti organizzati da Leopold a Londra, tra il febbraio e il maggio 1765.

Testo

«Va, dal furor portata,
palesa il tradimento;
ma ti sovvenga, ingrata,
il traditor qual è.

Scopri la frode ordita;
ma pensa in quel momento,
ch'io ti donai la vita,
che tu la togli a me.»

(testo di Pietro Metastasio, Ezio, II, 4)
(1) Amedeo Poggi e Edgar Vallora - Mozart. Signori il catalogo è questo! - Giulio Einaudi editore, Torino, 1991


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Ultimo aggiornamento 3 gennaio 2021