An die Freude (Alla gioia), K 53 (K 47e)

Lied in fa maggiore per soprano e pianoforte

Musica: Wolfgang Amadeus Mozart (1756 - 1791)
Testo: Johann Peter Uz Organico: soprano, pianoforte
Composizione: Vienna, agosto 1768 (o novembre)
Edizione: Gräffer, Vienna 1768
Testo

An die Freude Alla gioia
Freude, Königin der Weisen,
Die, mit Blumen um ihr Haupt,
Dich auf güldner Leier preisen,
Ruhig, wenn die Bosheit schnaubt:
Höre mich von deinem Throne,
Kind der Weisheit, deren Hand
Immer selbst in deine Krone
Ihre schönsten Rosen band.
Gioia, Regina dei Saggi,
tu, coronata di fiori,
sei lodata sulla lira d'oro,
calma, quando l'ira freme;
ascoltami, dal tuo trono,
figlia della Saggezza, la cui mano
sempre pone nel tuo serto
la sua più bella ghirlanda di rose.
Rosen, die mit frischen Blättern,
Trotz dem Nord, unsterblich blüh'n,
Trotz dem Südwind, unter Wettern.
Wenn die Wolken Flammen sprüh'n,
Die dein lockicht Haar durchslingen,
Nicht nur an Cytherens Brust,
Wenn die Grazien dir singen,
Oder bei Lyäens Lust.
Rose, che con freschi petali,
non ostante i venti freddi, fioriscono immortali,
non ostante i venti caldi, con ogni tempo,
se le nubi mandano fiamme,
che si intrecciano nella tua chioma ricciuta,
non solo al petto di Citera,
quando le Grazie cantano per te,
o nel piacere di Lieo.
Sie bekränzen dich in Zeiten,
Die kein Sonnenblick erhellt,
Sahen dich das Glück bestreiten,
Den Tyrannen unsrer Welt,
Der um seine Riesenglieder
Donnerndes Gewölke zog,
Und mit schrecklichem Gefieder
Zwischen Erd' und Himmel flog.
Quste rose ti incoronano nei momenti
in cui non splende raggio di sole,
ti videro sostenere la fortuna,
ché il tiranno di questo mondo,
intorno al suo corpo di gigante
chiamò nubi tempestose,
e coperto di sinistre piume
volò via tra cielo e terra.
Dich und deine Rosen sahen
Auch die Gegenden der Nacht
Sich des Todes Throne nahen,
Wo das kalte Schrecken wacht.
Deinen Pfad, wo du gegangen,
Zeichnete das sanfte Licht
Cynthiens mit vollen Wangen,
Die durch schwarze Schatten bricht.
Te e le tue rose videro
anche i seguaci della Notte
avvicinarsi al trono della Morte,
dove si desta il freddo terrore.
Il sentiero dove tu cammini
indicava la luce soave
di Cinzia dalle guance piene,
che attraversa le ombre oscure.
Dir war dieser Herr des Lebens,
War der Tod nicht fürchterlich,
Und er schwenkete vergebens
Seinen Wurfspiess wider dich:
Weil im traurigen Gefilde
Hoffnung dir zur Seite ging
Und mit diamantnem Schilde
Über deinem Haupte hing.
Come questo Signore della Vita
ti liberò dalla paura della morte,
il dio della morte agitò invano
la sua arma contro di te:
poi che nei tristi campi
la Speranza ti venne accanto
e col suo scudo scintillante
protesse il tuo capo.
Hab' ich meine kühnen Saiten
Dein lautschallend Lob gelehrt,
Das vielleicht in späten Zeiten
Ungeborne Nachwelt hört;
Hab' ich den beblümten Pfaden,
Wo du wandelst, nachgespürt,
Und von stürmischen Gestaden
Einige zu dir geführt:
Sulle mie corde ardite
ho imparato a cantare la tua lode,
che forse in tempi futuri
ascolterà il mondo non ancora nato,
ho seguito i sentieri fioriti
che tu percorri,
e dalle rive tempestose
alcuni conducono da te.
Göttin, o so sei, ich flehe,
Deinem Dichter immer hold,
Daß er schimmernd Glück verschmähe,
Reich in sich auch ohne Gold;
Daß sein Leben zwar verborgen,
Aber ohne Sklaverei,
Ohne Flecken, ohne Sorgen,
Weisen Freunden theuer sei!
O dea, e così sia, io imploro,
al tuo poeta sempre fedele,
che sdegni la ricchezza materiale,
che sia ricco anche senza oro,
che la sua vita sia segreta,
ma senza schiavitù,
senza macchia, senza dolori,
che sia fedele ai saggi Amici!
(Traduzione di Amelia Maria Imbarrato)


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Ultimo aggiornamento 19 aprile 2023