Prorok (Il profeta), op 49 n. 2
per voce e pianoforte
Musica: Nikolay Rimsky-Korsakov (1844 - 1908)
Testo: Aleksandr Pushkin
Organico: voce, pianoforte
Composizione: 1897
Edizione: M. P. Belaieff, Lipsia, 1898
Arrangiato anche per voce e orchestra nel 1899
Oppresso da sete
spirituale,
mi trascinavo nel tetro deserto,
e un serafino con sei ali
mi apparve ad un bivio;
con le dita leggere come un sogno
sfiorò la mie pupille,
i miei occhi profetici si spalancarono
come ad un'aquila spaventata.
Egli sfiorò le mie orecchie,
e rombo e suono li colmarono,
e ascoltai il fremito del cielo,
e il volo eccelso degli angeli
e lo strisciare dei mostri sul fondo del mare
e il vegetare dei tralci nella valle.
Egli si accostò alle mie labbra
e mi strappò la lingua menzognera,
dedita a inutili ciarle,
e astuta
e inserì la lingua di un saggio serpente
nella mia bocca irrigidita
con la sua
mano destra
grondante sangue.
Mi squarciò il petto con la spada
e trasse fuori il cuore palpitante,
e introdusse un tizzone incandescente
nel mio petto aperto.
Come un cadavere giacevo nel deserto
e la voce di Dio mi chiamò:
«Sorgi o profeta e mira e ascolta,
adempì la mia volontà,
va' a percorrere mari e terre,
e accendi col verbo il cuore degli uomini».
(1)
Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia di Santa Cecilia,
Roma, Sala Accademica di via dei Greci, 18 febbraio 1977
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Ultimo aggiornamento 18 ottobre 2013