La suite orchestrale dall'opera La fiaba dello zar Saltan fu eseguita per la prima volta a Mosca il 3 novembre 1900, sotto li direzione di Ippolitov-Ivanov.
Essa è composta di quattro quadri: il primo, Addio e partenza dello zar, si riferisce all'antefatto (la scelta della sposa, la candida e appassionata Militrista; la descrizione delle sorelle cattive e della malefica Baricha), in cui sono delineati i diversi personaggi con melodie di poche note (di tipico sapore russo), derivate da canzoni popolari e introdotte da una fanfara squillante che, nell'opera, apre ogni atto. La zarina sul mare: offre lo spunto per una descrizione a vivaci colori di un ambiente marino, ora cupo e minaccioso ora fiabesco e cullante, nel magico incanto di Una notte stellata. Il terzo episodio è il lievissimo quanto celeberrimo Volo del calabrone, straordinaria evocazione naturalistica, di onomatopeico realismo e di grande virtuosismo orchestrale, di solito eseguito da solo, trascritto per vari strumenti: in esso si descrive in forma di moto perpetuo la magica trasformazione del principe Guidòn che, sotto le sembianze dell'insetto, sorprende e punisce i nemici che lo hanno cacciato dal regno del padre Saltan. L'ultimo quadro (I tre miracoli) rappresenta, con dovizia di colori e di effetti sinfonici, le tre meraviglie della città d'oro, in cui la vicenda si conclude felicemente: lo scoiattolo, che sulle note acute dell'ottavino sgranocchia noci d'oro dal cuore di smeraldo e riempie la gabbia dei frammenti di esse; i trentatre eroi del mare sospinti dal vento ricreato dai legni e dagli archi; infine, la Principessa-cigno incoronata dalla luna e dalle stelle, in un clima vorticoso e festoso.