Balletto: De la bellezza le dovute lodi, SV 245

a tre voci

Musica: Claudio Monteverdi (1567 - 1643)
Testo: forse Ferdinando Gonzaga
  1. Entrata
  2. De la bellezza le dovute lodi
  3. E la bellezza un raggio de la celeste luce
  4. Chi di tal lume non splend' ornato
  5. Ben fallò Alcide il forte da duo begl' occhi
  6. Ond'ei cangiato stille
  7. Dunque a lei che di beltate
Organico: soprano, contralto, basso, 2 violini, basso continuo
Edizione: in Scherzi musicali a tre voci, Ricciardo Amadino, Venezia, 1607
Dedica: Don Francesco Gonzaga principe di Mantova e di Monferrato
Testo

De la bellezza le dovute lodi
celebriam con lieto canto
e tu Ciprign' intanto
de tuoi prieghi altera godi.
Godi pur ch'alta vittoria
si prepara a meriti tuoi
onde chiara ogi fra noi
splenderai per nuova gloria.

E' la bellezza un raggio
de la celeste luce
che quasi un Sol di Maggio
temprat' ardor n'adduce.
Quinci nel nostro core
nascono i fìor d'amore.

Chi di tal lume non splend'ornato
dirsi beato in van presume
che ' vil tesoro son gemm' et oro
e valor cade contro beltade.

Ben sallo Alcide il forte
da duo begl' occhi vinto
quantunque avvinto
traesse il cor da le tartaree porte
e sallo il Dio de l'arme
de l'ira e del furore
quando la Dea d'Amore
gl'impon che si disarme.

Ond'ei cangiato stile
mansueto ed humile
mirando il suo bel volto
la spada oblia fra belle braccio accolto.

Dunque a lei che di beltate
ottenne il pregio e'l vanto
quest'altere alme ben nate
concordi al nostro canto
guidano in queste valli
per far l'honor quest'amorosi balli.


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Ultimo aggiornamento 13 luglio 2023