Vattene pur, crudel, con quella pace, SV 67

a cinque voci

Musica: Claudio Monteverdi (1567 - 1643)
Testo: Torquato Tasso
  1. Vattene pur, crudel, con quella pace
  2. Là tra'l sangue e le morti egro giacente
  3. Poi ch'ella in sé tornò, deserto e muto
Organico: 2 soprani, contralto, tenore, basso
Edizione: in Terzo Libro de Madrigali a cinque voci , Ricciardo Amadino, Venezia, 1592
Dedica: Vincenzo I Gozaga, duca di Mantova
Testo

«Vattene pur, crudel, con quella pace
che lasci a me; vattene, iniquo, omai.
Me tosto ignudo spirt'ombra seguace
indivisibilmente a tergo avrai.
Nova furia, co' serpi e con la face
tanto t'agiterò quanto t'amai.
E s'è destin ch'esca del mar, che schivi
li scogli e l'onde e che a la pugna arrivi,

là tra 'l sangue e le morti egro giacente
mi pagherai le pene, empio guerriero.
Per nome Armida chiamerai sovente
ne gli ultimi singulti: udir ciò spero.»
Or qui mancò lo spirto a la dolente,
né quest'ultimo suono espress'intero;
e cadde tramortita e si diffuse
di gelato sudor e i lumi chiuse.

Poi ch'ella in sé tornò, deserto e muto
quanto mirar poté d'intorno scorse.
«Ito se n'è pur» disse «ed ha potuto
me qui lasciar de la mia vita in forse?
Né un momento indugiò, né un breve aiuto
nel caso estremo il traditor mi porse?
Ed io pur anco l'amo, e in questo lido
invendicata ancor piango e m'assido?»


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Ultimo aggiornamento 2 aprile 2023