Andante solenne sul "Te Deum laudamus", op. 21a [28d]

Versione per grande orchestra

Musica: Giovanni Sgambati (1841 - 1914)
Organico: 2 flauti, 2 oboi, corno inglese, 2 clarinetti, 2 fagotti, 4 corni, 2 trombe, 3 tromboni, basso tuba, timpani, archi
Composizione: 1890
Edizione: inedito
Guida all'ascolto (nota 1)

Questo Andante solenne sul popolare tema dell'Inno Ambrosiano, svolto ampiamente e accompagnato da un pizzicato ostinato dei bassi, fu originariamente composto da Sgambati per archi e armonium: poi egli stesso lo ha trascritto per altri complessi strumentali e nella forma in cui oggi si eseguisce, cioè per grande orchestra ed organo.

In esso la nobiltà e distinzione di ispirazione melodica di Sgambati si ritrova innestata e compenetrata, con perfetta fusione e con felice risultato dì espressione artistica, con l'austerità del canto liturgico. La bella melodia, presentata dapprima dolcemente e sommessamente, si eleva a poco a poco fino a raggiungere il massimo di solennità e di vigore, sostenuta dagli accordi maestosi dell'organo e dall'incedere compassato dei bassi.

Alessandro Vessella presentò per primo questo pezzo al pubblico romano nei concerti popolari all'Argentina: all'Augusteo lo diresse una volta nell'occasione di una commemorazione lo stesso autore. Esso viene spesso eseguito, e sempre con vivo successo, dalle principali orchestre dì concerto italiane e straniere.


(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia di Santa Cecilia,
Roma, Sala Augusteo, 19 febbraio 1916


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Ultimo aggiornamento 18 settembre 2015