Questo Andante solenne sul popolare tema dell'Inno Ambrosiano, svolto ampiamente e accompagnato da un pizzicato ostinato dei bassi, fu originariamente composto da Sgambati per archi e armonium: poi egli stesso lo ha trascritto per altri complessi strumentali e nella forma in cui oggi si eseguisce, cioè per grande orchestra ed organo.
In esso la nobiltà e distinzione di ispirazione melodica di Sgambati si ritrova innestata e compenetrata, con perfetta fusione e con felice risultato dì espressione artistica, con l'austerità del canto liturgico. La bella melodia, presentata dapprima dolcemente e sommessamente, si eleva a poco a poco fino a raggiungere il massimo di solennità e di vigore, sostenuta dagli accordi maestosi dell'organo e dall'incedere compassato dei bassi.
Alessandro Vessella presentò per primo questo pezzo al pubblico romano nei concerti popolari all'Argentina: all'Augusteo lo diresse una volta nell'occasione di una commemorazione lo stesso autore. Esso viene spesso eseguito, e sempre con vivo successo, dalle principali orchestre dì concerto italiane e straniere.